▼ Pd: Zanardi “chiude” alle richieste dei puristi Schlein, Reboldi verso il regionale? |*AGGIORNATO

Nessuna delle richieste dei "ribelli" Schlein fino ad ora è stata accontentata: si fa più realistica l'ipotesi di un'opposizione al segretario

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Bandiera del Pd, foto generica
Bandiera del Pd, foto generica

(a.t.) Il segretario provinciale del Pd Michele Zanardi è stato eletto in maniera unitaria all’ultimo congresso. All’appello gli sono mancati un centinaio di voti rispetto alle concomitanti elezioni per il regionale, non molti, ma tra i cosiddetti puristi della mozione Schlein – anche quelli che al dunque si sono espressi per il segretario – il malcontento per le trattative post voto sarebbe tangibile. Tanto che non è da escludere che una contesa interna alla mozione della segretaria si trasformi ora in una nuova opposizione interna a Zanardi.

Subito dopo l’elezione, lo stesso Zanardi è uscito sul Giornale di Brescia affermando che non è certa la nomina di un vice (o di due). Una evidente risposta alla richiesta dei puristi, che avevano invocato una vice donna, proponendo anche una triade di nomi.

Ma adesso, stando alle indiscrezioni, lo strappo potrebbe essere più duro. Zanardi infatti avrebbe confermato di voler pesare la corrente Schlein (maggioritaria a livello nazionale e alle primarie) al pari delle altre correnti bresciane. Una linea che varrebbe per la direzione a 40 e l’assemblea a 80, per la cui presidenza – durante un animato incontro della mozione che si è tenuto venerdì sera – Massimo Reboldi ha proposto ufficialmente il nome Giovanna Benini: figura politicamente vicina alla De Micheli (come Pier Luigi Mottinelli) e storicamente alla sinistra interna, ma ritenuta da diversi esponenti della Schlein non rappresentativa della mozione che fa riferimento alla segretaria nazionale (l’insediamento dell’organismo si terrà proprio stasera). E anche per la segreteria provinciale sarebbero confermati i 10 posti complessivi (segretario incluso), di cui soltanto tre alla Schlein, nonostante i puristi avessero chiesto un allargamento per riconoscere un maggiore peso alla mozione.

C’è poi il nodo dei papabili. Difficile dire ora chi saranno i prescelti e – soprattutto – non è chiaro come saranno divisi i tre posti per le due anime della Schlein. Per la sinistra circolano i nomi di Rosa Vitale (sindaco di Rodengo, candidata anche per un eventuale ruolo di vice) e Massimo Reboldi, mentre per Andrea Curcio si prospetterebbe la presidenza della direzione cittadina. Più Laura Giuffredi, che non è inquadrabile nel fronte. Mentre i nomi più noti dei puristi dovranno fare i conti con il fatto che i membri della segreteria dovranno essere “graditi al segretario”, circostanza che potrebbe far uscire di scena quasi tutti coloro che tirano le fila del “gruppo”: Leila Moreschi, Angelo Bergomi, Serafina Bandera e altri.

Da capire anche la partita per il Regionale, dove appare molto probabile che Claudio Bragaglio cessi di essere il presidente della direzione. Il nome che circola per un ruolo di rilievo (presidenza dell’assemblea o posto in segreteria ristretta) è soprattutto quello di Massimo Reboldi, vicesegretario uscente di Zanardi che ha fatto un passo indietro sulla ricandidatura provinciale dopo le divisioni nate all’interno della mozione. Anche se Reboldi – contattato telefonicamente dalla redazione di BsNews.it – smentisce che questa ipotesi sia in campo.Ma a scaldare gli animi dei puristi sono anche i nomi dei papabili emersi venerdì sera per la direzione regionale: Claudio Bragaglio, Paolo Pagani, Michele Bondoni, Danila Monteverdi e Camilla Bianchi, tra cui non compare alcun rappresentante vicino ai puristi Schlein.

Di certo, se confermato, questo quadro sembra rafforzare il patto tra Zanardi e girelliani con la sinistra interna (guidata da Pagani, Reboldi, Bragaglio), ma determinerebbe la rottura totale con i puristi, che – a quanto pare – starebbero ragionando sull’ipotesi di riunirsi in gruppo organizzato e diventare l’unica opposizione interna al segretario provinciale.

In serata, sulla questione, è intervenuto anche il coordinatore della mozione Massimo Balliana, che – pur ribadendo l’appartenenza al gruppo dei sostenitori della Schlein della prima ora – si è smarcato dai cosiddetti puristi (fronte a cui qualcuno lo ascriveva) e in particolare dalle posizioni più “estremiste”. “La nostra posizione attuale – ha detto a BsNews – è frutto dell’accordo stretto lunedì scorso con Zanardi e condiviso con tutti gli iscritti. La nostra linea non è di contrapposizione: accettiamo la sua candidatura e la sosteniamo, con lui lavoreremo per portare avanti ciò che riteniamo giusto. E rilevo che qualcosa abbiamo ottenuto nelle trattative: ad esempio sul fronte della presenza femminile, ma anche il fatto che in direzione avremo 14 nomi invece di 12 (va precisato che in questi sono compresi anche gli esponenti delle mozioni Cuperlo e De Micheli, NDR). Nessuno – ha aggiunto – in tempi recenti mi ha manifestato forte dissenso: in passato c’erano, ma mi risultano ampiamente superati. Ora è il tempo di essere costruttivi, non distruttivi”.

BsNews – per dovere di cronaca – precisa che per questo articolo e per i precedenti ha interpellato numerose persone di entrambi i fronti, vicine allo stesso Balliana ma anche al gruppo della cosiddetta sinistra, alcune anche con ruoli autorevoli. Inoltre ribadisce che, pur con qualche sfumatura differente, gli stessi hanno confermato il quadro dell’articolo e le divisioni ancora in essere nella mozione Schlein bresciana.

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