Di giorno sfilava sulle passerelle della moda milanese. La sera si incappucciava e, armato di pistola, effettuava rapine. E’ la (presunta) doppia vita del 22enne senegalese Sylla, finito nei guai, con altre persone, con l’accusa di essere l’autore dei colpi delle scorse settimane al Compro Oro di via Orzinuovi (10 gennaio) e alla goielleria I gioielli di Rossana (23 febbraio). Due rapine che avevano fruttato ai malviventi bottini per diverse centinaia di migliaia di euro.
“Faccio il modello a Milano, io”, avrebbe detto (così riporta il Corriere) il 22enne in una delle tante intercettazioni che hanno preceduto l’arresto. E non era una millanteria.
Sylla, infatti, lavorava per i più grandi marchi della moda. E sul suo profilo social rilanciava le immagini degli scatti patinati sulle passerelle o nei backstage, alternati a selfie nella sua abitazione, a Mazzano.
Il suo tenore di vita e quello degli altri arrestati (tra auto di lusso, cene nei migliori ristoranti e vestiti firmati, oltre a 145mila euro sequestrati) sarebbe evidentemente incompatibile con i redditi dichiarati al Fisco e questo avrebbe contribuito a incastrarli. Mentre a forzare i tempi dell’arresto – oltre alla pressione mediatica – ci sarebbe stato anche il fatto che il trio sarebbe stato pronto a entrare nuovamente in azione.
Parte della refurtiva, lo ricordiamo, è stata recuperata. Si tratta di due orologi Rolex, provento della rapina del 23 febbraio (forse gli stessi messi in vendita online da ignoti), e di diversi monili in oro di elevato valore commerciale, rubati il 10 gennaio.