L’ex centro commerciale Freccia Rossa rimane lì, imponente e vuoto, oltre che meta del desiderio (per fortuna, oggi, negato) da parte del popolo di tossicodipendenti e senzatetto che frequentano abitualmente la zona della stazione di Brescia. Ma la soluzione – dopo la chiusura – non appare vicina. Innanzitutto servono soldi per l’acquisto, non pochi anche se al momento non è possibile fare cifre. Poi servono altre decine di milioni di euro per rimetterlo a nuovo (parliamo di 24mila metri di superficie). In mezzo ci sono l’iter burocratico e i lavori.
Il rischio, insomma, è che per anni e anni il Freccia rimanga una cattedrale abbandonata nel deserto. Ma nel frattempo si pensa a possibili soluzioni per il rilancio. Scartata al momento l’ipotesi di un nuovo centro commerciale, bocciate (dalla Loggia) le proposte della sede unica degli uffici comunali e (dalla Regione) di un polo sanitario, le strade percorribili non appaiono molte.
La novità, però, è che la Provincia starebbe valutando l’ipotesi di acquistare l’area per farne un polo unico delle istituzioni: gli uffici decentrati del Broletto, ma anche il sostituto degli sportelli locali della Regione (oggi in via Dalmazia). Il confronto con il curatore della società in liquidazione e con il Pirellone sarebbe già stato avviato, e l’obiettivo sarebbe quello di provare nuovamente a coinvolgere anche la Loggia.
Al momento solo la Provincia – 700 dipendenti e diverse sedi sparse per la città – appare convintamente interessata all’operazione. Ma oggi non ci sono certezze sull’esito: l’unica è che una soluzione va trovata in tempi brevi.