Province, mozione di Parolini contro l’abolizione. “Vanno accorpate, non cancellate”

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Le Province,  riconosciute dalla Costituzione, sono un punto di riferimento imprescindibile per le popolazioni che rappresentano e per il territorio che amministrano. Vanno dunque mantenute e bene ha fatto la Regione Lombardia a proporre ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto che trasferisce funzioni e risorse.

E’ questa la sintesi della mozione presentata dal consigliere regionale bresciano ing. Mauro Parolini e approvata dal consiglio regionale con il voto favorevole del PDL, della Lega, dell’UDC e del partito dei pensionati ed il voto contrario di PD e IDV.

Il documento schiera la Regione Lombardia a sostegno delle Province ed al mantenimento dell’attuale organizzazione, I motivi illustrati nel documento dal consigliere Parolini sono molteplici. A cominciare dalla constatazione che le Province costituiscono un ente territoriale riconosciuto dalla Costituzione al riconoscimento che sono elemento d’identità riconosciuta, formatesi in molti casi ben prima della costituzione dello Stato Italiano.  E ancora: la mozione sottolinea che, almeno nelle regioni del nord, hanno funzioni di gestione in settori rilevanti quali viabilità, trasporti, istruzione superiore, agricoltura, ambiente. Non a caso le Province gestiscono 125 mila chilometri di strade extraurbane, 120 mila classi frequentate da 2.500.000 allievi, 850 centri per l’ impiego oltre ad occuparsi di coordinamento e pianificazione. In particolare il modello organizzativo Lombardo è sinonimo di democrazia ed efficienza. Per di più i costi di gestione e funzionamento rappresentano, a livello nazionale, solo l’1,35% della spesa pubblica mentre quella degli amministratori è pari allo 0,9% del costo complessivo di funzionamento delle Province. Il trasferimento delle competenze e delle funzioni comporterebbe invece un aumento della spesa del 25% per il passaggio del personale (56.000 unità) alla regione. Insomma bene ha fatto la Regione Lombardia a proporre ricorso alla Corte Costituzionale,  iniziativa che il consiglio regionale, approvando ieri la mozione Parolini, ha condiviso a maggioranza.

“Le Province  vanno razionalizzate e alcune, troppo piccole, vanno accorpate – dichiara Parolini.  Ma la loro attività è insostituibile per tutte quelle funzioni che non possono essere gestite né dai singoli comuni, né dalle regioni, come le scuole superiori o le strade. La Provincia di Brescia, ad esempio, con quasi 1.300.000 abitanti, è più grande di molte regioni. Abolendo le province si riducono rappresentatività popolare ed efficienza di gestione – conclude Parolini”. 

 

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1 COMMENT

  1. Vanno accorpate e stoccate in qualche discarica speciale…
    difficile riciclare tanti rifiuti tossici.
    (Parolini è utile come la corda molle. e ho detto tutto.)

  2. Le province avevano senso prima del 1970, cioè prima che prendessero piede le Regioni, oggi no. Le scuole superiori alle Regioni, la viabilità ai Comuni: efficienza gestionale garantita, senza contare il taglio dei costi fissi dei carrozzoni burocratici provinciali. In quanto alla rappresentatività popolare affidata alla attuale classe politica, il pensiero degli italiani si è espresso chiaramente nell’ultima toranta elettorale con un assenteismo pari al 50%. Lo sappiamo che Parolini, da assessore per 10 ai Lavori Pubblici della Provincia, ha dei bei ricordi, ma si deve rassegnare: tutto ha un inizio e, speriamo presto, una fine.

  3. Accorpare le più piccole, ma non eliminarle dall’ordinamento. Anzi ad esse vanno attribuite le funzioni di migliaia di enti e consorzi vari attualmente gestiti dai trombati della politica (ATo, ATC, consorzi di bonifica, ecc…). In fondo i politici delle Province sono votati, mentre gli altri sono solo dei nominati con lauti stipendi/gettoni. Far gestire la rete stradale a livello comunale non ha senso. Chi deciderebbe dove investire e dove far passare o no le infrastrutture? Chi si occuperebbe di mantenere/implementa re la viabilità dei piccoli comuni (dove spesso bisogna mantenere parecchi km di strada per poche persone)? Pensate davvero che enne Sindaci possano accordarsi? Magari di schieramenti politici diversi?

  4. Accorpare le più piccole, ma non eliminarle dall’ordinamento. Anzi ad esse vanno attribuite le funzioni di migliaia di enti e consorzi vari attualmente gestiti dai trombati della politica (ATo, ATC, consorzi di bonifica, ecc…). In fondo i politici delle Province sono votati, mentre gli altri sono solo dei nominati con lauti stipendi/gettoni. Far gestire la rete stradale a livello comunale non ha senso. Chi deciderebbe dove investire e dove far passare o no le infrastrutture? Chi si occuperebbe di mantenere/implementa re la viabilità dei piccoli comuni (dove spesso bisogna mantenere parecchi km di strada per poche persone)? Pensate davvero che enne Sindaci possano accordarsi? Magari di schieramenti politici diversi?

  5. CAro Paro,hai perso una buona occasione per non parlare, come tutto il Pdl Bresciano non ne azzeccate una…non ti accorgi CHA ABBIAMO BISOGNO DI TAGLI alle spese e non di tagli ai nastri di opere incompiute che vanno avanti da decenni,con l’unico scopo di TRIPLICARE I PREVENTIVI???ma non sentendoti MAI PARLARE NE INTERVENIRE ci sembra che questo tuo intervento sia stato fatto in memoria della cementificazione che hai fatto in Provincia. Ci dispiace ma anche il tuo Partito è favorevole ad accorpare le Provincie…insieme al tuo principale alleato …salvo poi difendere quelle dove è al potere !!!!!

  6. Bravissima, dimenticavo che il "questa sì e quella no" è uno sport al quali si stanno dedicando centinaia di politici a tutti i livelli in vista dei possibili accorpamenti, ovviamente nella speranza di mettere in comune fra province gli affari interessanti (diciamo, comunione) per liberarsi da quelli poco remunerativi (diciamo, liberazione).

  7. Cominciamo col tagliare, eliminare, pensionare, cancellare dalla memoria personaggi come Parolini, la cui penultima butade è stata quella sulla difesa delle colline moreniche dalla TAV. ParoliniI?!?!?!?!?!? !?!?!?

  8. Sta già pensando che potrebbe tornare a lavorare per la provincia il povero ciellino Parolini, visto che Formigoni ha oramai le ore contate.

  9. Povero Parolini.. una volta tanto che fa una cosa sensata, controcorrente e ragionevole tutti a massacrarlo… ma che caxxo esistono a fare regioni come Basilicata, Abruzzo, Molise, Valle di Aosta ecc ecc. che sfamano centinaia di migliaia di parassiti sociali e tutte sommate hanno meno abitanti della nostra Provincia??? La Provincia di Brescia ha senso, lavora bene e gestisce un milione e trecento mila abitanti, facendo da collettore tra piu di 100 comuni e regione Lombadria che ha piu di 10 milioni di abitanti.
    I tagli vanno fatti dove ci sono gli sprechi, non dove si amministra il territorio…
    Altri menti tolta la Provincia di Brescia di farà la città metropolitana necessaria a gestire un territorio cosi vasto e popolato.
    Certo i lobotomizzati di regime ritengono che tutte le Provincwe vadano eliminate, ma non si chiedono il senso di Regioni grandi come Rezzato e Ghedi, non si chiedono il senso dei CAMMINATORI assunti dalla regione Sicilia, non si chiedono perchè un Consigliere comunale di Palermo è pagato come un europarlamentare… Non si chiedono perchè Befera guadagna 300.000 euro per far suicidare i nostri imprenditori che hanno pure credito con la Pubblica Amministrazione.

    Sveglia gente!!! Il sacrificio delle province serve solo a toglire l’attenzione al vero e reale parassitismo di questo Stato

  10. Io invece mi chiedo a cosa serva il sottopasso costruito da Parolini lungo la statale fra Salò e Desenzano, a Manerba. Iniziata anni fa, costata un sacco di soldi, è ancora chiusa e, soprattutto, assolutamente inutile, servendo si e no 4 case e un capannone. E’ solo uno delle centinaia di esempi di lavori malfatti nella nostra provincia, sempre opere di Parolini. Noi non abbiamo i camminatori, ma forse è peggio.

  11. Mi permetto di sintetizzare: qualsiasi organismo decentrato dello Stato dovrebbe operare in una logica di sussidiarietà (ovvero: di un qualcosa se ne occupa quello più in basso e poi via via quelli sempre più in alto) e con relative competenze (di cosa si occupa) e risorse (con quanti euro a disposizione). Le province operano con sussidiaretà assai ibrida (delle stesse o di alcune cose si occupano parzialmente o indirettamente anche le Regioni o i Comuni), le competenze esclusive sono assai limitate e le risorse eccessive con riferimento ai limiti di competenze e di sussidiarietà. Se aggiungiamo costi di personale, burocrazia, Enti inutili che funzionano come poltronificio politico e non ultima la duplicazione di…fenomeni corruttivi e clientelari (proprio così !) è meglio abolirle tutte e subito.

  12. Caro PG si sente la tua provata capacità di sintetizzare le competenze amministrative di questi organismi MA IL VERO PROBLEMA è politico-ammministra tivo NON VI SONO PIu?RISORSE da spendere ed allora vero che le provincie ci vengono da Napoleone ma è vero che quando non ci sono soldi BISOGNA DA QUALCHE PARTE TAGLIARE e come hai detto per competenze sarebbero le prime ….da tagliare .Sarebbe interessante calcolare cosa ci costano i politici e i funzionari seduti su queste poltrone,con tutti i benefit che hanno, macchine telefonini ecc..

  13. nel senso di dipendente provinciale??? Io, da dipendente della Provincia, posso dire tranquillamente che Giunta e Consiglio non solo potrebbero tranquillamente essere tolti (per quel che fanno…), ma, anzi, DOVREBBERO essere eliminati (e con loro lo spreso e sperpero derivanti…e non diciamo che non ce ne sono!). Per quanto riguarda le competenze credo che la maggior parte (se non addirittura tutte) potrebbero essere svolte da altri Enti (Regioni e Comuni). Chiedo solo una cortesia: non prendetevela con i dipendenti: siamo anche noi lavoratori, facciamo il nostro dovere (buona parte di noi, almeno) e non è giusto che le colpe di chi amministra ricadano su di noi.

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