Davide Fontana uccise Carol Maltesi perché la 26enne – da cui riteneva di essere stato usato – “si stava allontanando da lui, scaricandolo”: una ragione che “in senso giuridico” non sarebbe abietta o futile. Né il bancario avrebbe premeditato l’omicidio, che sarebbe stato fatto solo con “dolo diretto” “se non (…) intenzionale”.
Fanno già discutere le motivazioni con cui la Corte di Busto Arsizio ha condannato a 30 anni di carcere Davide Fontana, il bancario che l’11 gennaio del 2022 uccise a martellate, sgozzandola poi con un coltello, Carol Maltesi durante le riprese di un video hard. E quindi ne fece a pezzi il cadavere, conservandolo in freezer per tre mesi e sostituendosi alla sua vittima al telefono e online.
Stando alla stessa sentenza, di cui il giornale La Prealpina riporta ampi stralci, Fontana era perdutamente innamorato di Carol e dipendente da lei “poiché gli aveva permesso di vincere la sostanziale solitudine in cui si consumava in precedenza e di vivere in modo finalmente diverso e gratificante”. Ma “si è reso conto che la giovane e disinibita Carol Maltesi si era in qualche misura servita di lui per meglio perseguire i propri interessi personali e professionali e che lo avesse usato”. Quindi l’avrebbe uccisa non per gelosia ma per “la consapevolezza di aver perso la donna amata, accompagnata dal senso di crescente frustrazione per essere stato da lei usato e messo da parte”. E “la causa scatenante non è da ritenersi turpe o spregevole più di ogni altro motivo che induca a un delitto cruento, poiché non è stata espressione di un moto interiore del tutto ingiustificato o un mero pretesto per lo sfogo di un impulso criminale”.
Come anticipato da diversi giornali, ora è molto probabile che la Procura, ma anche gli avvocati della parte lesa, decidano di fare ricorso in appello.
IL PROCESSO
La procura aveva chiesto per l’ex bancario (dichiarato dai periti capace di intendere e volere) l’ergastolo, con due anni di isolamento diurno (omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere). Ma anche risarcimenti complessivi per 3,8 milioni di euro: 500mila euro a testa per i due genitori, 800mila per l’ex compagno e 2milioni per il figlio. Mentre la difesa aveva chiesto di far cadere le aggravanti e applicare alcune attenuanti (compresa quella della confessione). Dopo tre ore di camera di consiglio i giudici hanno sostanzialmente accolto le tesi della difesa.
Fontana, lo ricordiamo, è stato condannato a 30 anni, con la concessione delle attenuanti generiche (nonostante per oltre due mesi l’assassino abbia cercato in ogni modo di disfarsi del corpo, ingannando familiari e amici) e la non applicabilità delle aggravanti della premeditazione, della crudeltà (nonostante il corpo sia stato scarnificato, fatto a pezzi, congelato e bruciato) e dei motivi abietti e futili. In concreto l’ex bancario, tra una quindicina d’anni, potrebbe già usufruire dei primi permessi per uscire dal carcere.
Rimane inoltre in sospeso la questione dei risarcimenti: Fontana, infatti, avrebbe disponibilità economiche molto limitate e – stando a quanto detto dagli avvocati del figlio della vittima – non si sarebbe mai offerto spontaneamente di risarcire le parti lese.
INDAGINE SU CAROL MALTESI: IL RUOLO DI BSNEWS
BsNews.it, lo ricordiamo, aveva svolto un ruolo decisivo per arrivare alla verità su Carol Maltesi. Il direttore Tortelli, infatti, era stato il primo a identificare il cadavere, presentandosi dai Carabinieri e contribuendo così a incastrare Fontana (la storia è raccontata nel libro “Sulla tua pelle”, pubblicato da Giunti).
CASO CAROL MALTESI, L’INDAGINE DI BSNEWS NEL MONDO
Investigation into Carol Maltesi, BsNews on Telegraph and German television: who talked about us
