Annullamento di tutte le aggravanti, comprese quelle relative alla crudeltà di quanto fatto, e riconoscimento delle attenuanti, compresa quella per la confessione dell’omicidio. Con la conseguente condanna al minimo della pena, perché non si sarebbe trattato di un omicidio premeditato.
A chiederlo è stata oggi – durante il processo in corso a Busto Arsizio – la difesa di Davide Fontana, il bancario 43enne reo confesso dell’omicidio della 26enne Carol Maltesi, sua vicina di casa, amica e compagna nel mondo dell’hard. Una vicenda in cui, lo ricordiamo, BsNews.it è stata parte attiva con un’inchiesta del direttore Tortelli, che ha identificato per primo il cadavere e si è presentato dai Carabinieri, contribuendo a incastrare l’assassino (la storia è raccontata nel libro “Sulla tua pelle”, pubblicato da Giunti).
La difesa di Fontana (avvocati Stefano Paloschi e Giulia Ruggeri) ha sostenuto l’ipotesi del delitto d’impeto, che sarebbe stato scatenato da una telefonata del padre del bambino di Carol, in cui lei avrebbe ribadito la volontà di trasferirsi a Verona, allontanandosi quindi da Rescaldina e da lui. Fontana, dal canto suo, ha rilasciato dichiarazioni spontanee, dicendosi pentito di quanto fatto e chiedendo scusa ai familiari della sua vittima (dalla perizia psichiatrica, che pure lo ha dichiarato capace di intendere e volere, sembra però emergere un quadro più complicato circa la sua consapevolezza sulla gravità di quanto fatto).
La pubblica accusa – all’opposto – aveva chiesto per Fontana l’ergastolo: il 44enne, infatti, avrebbe premeditato l’omicidio commissionandole sotto falso nome il video sadomaso durante le cui riprese l’ha colpita a martellate e poi sgozzata.
CASO CAROL MALTESI, L’INDAGINE DI BSNEWS NEL MONDO
Investigation into Carol Maltesi, BsNews on Telegraph and German television: who talked about us