Sono stati condannati in via definitiva tre cittadini bresciani (padre e due figli, originari di Carpenedolo), accusati di aver acquistato alcune delle 513 pergamene rubate nel 2015 alla chiesa di Sant’Agata, nel Cremonese.
I documenti, tra cui alcune bolle papali e altri documenti risalenti a oltre mille anni fa, avevano un valore di mercato di circa 2 milioni di euro e sono stati solo parzialmente recuperati (al momento ne sono state ritrovate 277) dalle forze dell’ordine.
La Cassazione ha confermato la condanna per ricettazione nei confronti dei tre collezionisti, che – secondo quanto ricostruito dai giudici – avrebbero acquistato i preziosi documenti direttamente dall’autore del furto. Decisiva la confessione dello stesso ladro.