Con una nota dai toni durissimi Forza Nuova Brescia attacca Anpi, “rea” – a suo dire – di aver criticato eccessivamente la nuova marcia su Roma (ribattezzata “marcia dei patrioti”) promossa dal movimento di estrema destra per il 28 ottobre e vietata dal ministro Minniti.
Per la stessa giornata diverse forze antifasciste hanno promosso una contromanifestazione (con il presidente dellAnpi Carlo Smuraglia, il sindaco di Roma Virginia Raggi e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti) a cui hanno aderito anche le Fiamme Verdi, che in una nota hanno parlato di “sdegno e riprovazione” per l’iniziativa di Forza Nuova.
Ma l’estrema destra insiste, parlando di “logori schemi, insopportabili luoghi comuni e rigidità del pregiudizio”, invocando la libertà di pensiero sancita dalla Costituzione (ma dimenticando gli articoli che parlano di fascismo e diritto di manifestazione) e attaccando Anpi per ” le decine di migliaia di civili innocenti massacrati da squadre di partigiani coperti da impunità nella lotta al nemico di classe”.
Per questo, Forza Nuova – che il 28 ha rinunciato a manifestare a Roma – rilancia con “una mobilitazione su Roma per il prossimo sabato 4 Novembre, come giorno del Tutto per la Patria da rinnovarsi ogni anno”.
Non so come, ma questo ossessivo richiamo alla Patria dei forzanovisti, al di là dell’evidente imprinting fascista, mi suona particolarmente obsoleto e neo-autarchico nell’era della globalizzazione. Viviamo tempi nei quali merci, capitali, lavoro e pure le persone (ormai siamo un po’ cittadini del mondo…) circolano liberamente: un cambiamento radicale al quale non si può sottrarre invocando, di fatto, neo nazionalismi da “orticello che si può coltivare orgogliosamente in solitudine”. Insomma, al di là problemi che soffiano spinti dai flussi migratori incontrollati, secondo me quel “Tutto per la Patria” evoca un passato troppo lontano e fuori dal tempo per trovare ancora radici nell’Italia del terzo millennio.