L’import di prosciutti dalla Germania mette in ginocchio la siunicoltura

0

Trecentomila suini in meno. E’ questo il dazio pagato negli ultimi due anni dalla Lombardia alla crisi degli allevamenti stretti fra prezzi che non coprono i costi di produzione e importazioni di carni e cosce dall’estero che stanno inondando il mercato, tanto che 2 prosciutti su 3 in Italia arrivano dall’estero. Una situazione che ha scatenato la rabbia degli allevatori della Coldiretti Lombardia che in duemila, al fianco di altre migliaia di agricoltori in arrivo da tutta l’Italia, si sono diretti a Reggio Emilia e al Brennero per protestare e controllare i camion in arrivo dall’Austria e dagli altri Paesi europei, nell’ambito della mobilitazione “La battaglia di Natale: scegli l’Italia” promossa dalla Coldiretti.

La folta delegazione bresciana a Reggio Emilia è stata capitanata dal Presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini e dal Direttore Mauro Donda, ed ha registrato la partecipazione e la condivisione dei motivi della manifestazione dell’Assessore provinciale all’ambiente Stefano Dotti, il Presidente della Comunità Montana di Valle Sabbia ed i Sindaci ed Assessori dei comuni di Travagliato, Quinzano d’Oglio, Verolanuova, Manerbio, Cigole, Pontevico, Fiesse, Ghedi, Gottolengo, Gambara , Pertica Alta, Bione, Orzinuovi, Orzivecchi, Longhena, Calcinato, Acquafredda, Lonato del Garda, Borgosatollo, Gussago, Castegnato e Comezzano Cizzago.

“Nell’ultimo anno – rilancia il Presidente Ettore Prandini – sono scomparsi in Italia 615 mila maiali, ma il sistema nazionale sta perdendo la propria capacità di rifornimento anche sul fronte dei suinetti: fra il 2012 e il 2013 hanno chiuso 3 allevamenti al mese. Dall’inizio della crisi la filiera ha perso oltre 8 mila posti di lavoro. Mentre a fronte di costi che hanno raggiunto 1,56 euro al chilo gli allevatori hanno preso quest’anno in media circa 1,45 euro al chilo”.

“A deprimere le quotazioni – chiarisce Andrea Cristini, allevatore bresciano e Presidente dell’Associazione Nazionale Suinicoltori – è la concorrenza a basso costo dall’estero: i principali Paesi che stanno cingendo d’assedio il mercato italiano con le loro forniture dall’estero sono la Germania, l’Olanda, la Francia, la Spagna e la Danimarca”.

“E in questo contesto – conclude il Presidente Prandini – diventa fondamentale, per i produttori italiani e per i consumatori italiani la battaglia di Coldiretti perché diventi obbligatorio specificare in etichetta l’origine e la provenienza dei suini e dei trasfdormati”.

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

1 COMMENT

  1. Da ignorante del settore mi chiedo come sia possibile che Paesi come la Germania, l’Olanda, la Francia, la Spagna e la Danimarca siano così competitivi. Non è che da noi c’è qualche stortura che danneggia il mercato?

  2. volevo dire ad uno a caso, che sono d’accordissimo con te , i costi generici e di manod’opera nei paesi menzionati sono sicuramente molto piu’ elevati che in Italia. C’e’ qui (come al colito) un imposizione ed una stortura burocratica e statalista che danneggia allevatori ed agricoltori… Le manifestazioni devono essere effettuate non ai valichi di frontiera m afurori dalle abitazioni di pseudo-politici e pseudo-statalisti che sta’ rovinando l’Italia…..

  3. D’accordo con gli altri, ma…quando inzieremo ad acqistare prodotti italiani. Non sono ricco, ma se devo scegliere al supermercato, spendo 30 cent di più e compro sempre ITALIANO. Tutti a dare contro allo STATO, ma poi tutti con auto coreane, camicie made in bangladesh e carne made in spain.

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome