La produzione industriale torna a calare

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    Nel mese di ottobre la produzione dell’industria bresciana ha evidenziato una leggera contrazione rispetto al mese precedente. L’attività produttiva è diminuita per 19 imprese su 100, con un saldo negativo dell’1% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione.

    L’andamento per classi dimensionali denota una significativa diminuzione della produzione per le imprese di maggiori dimensioni; una diminuzione più contenuta per le piccole imprese; un aumento per le micro imprese, per le imprese medie, per le medio grandi e per le grandi.

    L’utilizzo degli impianti riflette, in parte, l’andamento dell’attività produttiva, con una quota del 20% delle imprese che dichiara di averlo diminuito. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato basso dal 39% delle aziende.

    Complessivamente, le vendite sul mercato nazionale sono diminuite per oltre il 25% delle aziende, con un saldo negativo del 5% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi UE presentano un saldo negativo del 4% e quelle nei Paesi extra UE fanno rilevare un saldo nullo.

    Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano adeguate alle esigenze dalla maggioranza degli operatori. La manodopera è rimasta invariata per l’84% delle aziende, con un saldo negativo del 6% fra entrate e uscite di forza lavoro.

    Le prospettive a breve termine sono sfavorevoli: il saldo, tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione, è negativo (- 14%). Le previsioni sull’utilizzo degli impianti risultano in linea con quelle sulla produzione. La manodopera è prevista stabile dal 77% delle aziende e in diminuzione dal 17%.

    Gli ordini dal mercato interno sono previsti in diminuzione dal 23% delle aziende, con un saldo negativo del 16% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE presentano un saldo negativo dell’11%; quelli dai Paesi extra UE sono previsti in diminuzione dal 17% degli operatori.

    L’Indagine viene effettuata mensilmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero.

    L’andamento per settore

    ● Abbigliamento

    Dopo quattro variazioni mensili positive consecutive,il settore evidenzia una brusca flessione dell’attività produttiva. Le vendite in Italia e all’estero hanno avuto una dinamica negativa. Aumentano le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime. Le prospettive sono molto negative per tutte le variabili analizzate, specialmente per la produzione.

    ● Agroalimentare e caseario

    L’attività produttiva segnala un ulteriore aumento, anche se di modesta entità. Tuttavia le vendite in Italia e nei Paesi esteri presentano dinamiche negative. Le giacenze di prodotti finiti risultano in leggero calo, come le scorte di materie prime. Le aspettative per i prossimi mesi sono moderatamente positive, sostenute dalla domanda interna, mentre quella estera risulta ancora piatta. Il recupero dovrebbe riguardare anche la manodopera.

    ● Calzaturiero

    Dopo due rilevazioni positive, la produzione nel settore evidenzia una flessione. Sono aumentate le vendite nazionali, ma quelle nei mercati esteri presentano una dinamica negativa, più accentuata per l’area extracomunitaria. Le giacenze di prodotti finiti sono fortemente diminuite, mentre le scorte di materie prime non sono significativamente variate. Le previsioni a breve sono sfavorevoli, in particolare per gli ordini provenienti dal mercato nazionale.

    ● Carta e stampa

    Le imprese del settore evidenziano un forte calo dell’attività produttiva, dopo tre rilevazioni positive. Le vendite in Italia hanno avuto una dinamica molto negativa, mentre nei mercati esteri non si segnalano variazioni significative. L’occupazione ha registrato un brusco calo. Le prospettive a breve sono ancora negative, sebbene siano attesi timidi recuperi per quanto riguarda gli ordini nazionali ed europei.

    ● Chimico, gomma e plastica

    Le imprese del comparto dichiarano la prima flessione della produzione nel 2010. Il brusco rallentamento ha riguardato anche le vendite in Italia e in UE, in misura minore quelle nei Paesi extracomunitari. La manodopera ha subito una significativa flessione. La produzione a breve è prevista in diminuzione, trainata al ribasso dagli ordini nazionali, mentre si attende un recupero per quelli extra UE.

    ● Legno e mobili in legno

    L’attività produttiva ha evidenziato una variazione congiunturale significativamente positiva per il quinto mese consecutivo. Sono in aumento le vendite in Italia, in calo quelle nella UE ed extra UE. Le scorte di materie prime e le giacenze di prodotti finiti sono in modesto aumento. Le prospettive sono per un ulteriore incremento dei livelli produttivi, sostenuto da una crescita degli ordinativi interni.

    ● Maglie e calze

    Dopo il recupero evidenziato a settembre, le imprese del comparto non mostrano una significativa variazione dell’attività produttiva. Le vendite sono stabili, sia in Italia sia all’estero. Le giacenze di prodotti finiti sono considerate alte, mentre le scorte di materie prime sono adeguate. Le previsioni a breve risultano molto sfavorevoli, sia per quanto riguarda le produzione, sia per la forza lavoro.

    ● Materiali da costruzione ed estrattive

    L’attività produttiva delle imprese del settore registra un ulteriore recupero, confermando i tentativi di inversione della tendenza negativa iniziata negli ultimi mesi del 2009. La dinamica delle vendite in Italia risulta tuttavia negativa, mentre sono in crescita quelle nei mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano adeguate. Le previsioni a breve risultano negative, in particolare per produzione e ordini nazionali.

    ● Metallurgico e siderurgico

    Il settore evidenzia un ulteriore balzo della produzione, dopo quelli rilevati nei primi mesi dell’anno. Aumentano le vendite, soprattutto in Italia. Le giacenze di prodotti finiti risultano adeguate, mentre sono in modesto calo le scorte di materie prime. Le previsioni a breve sono negative per quanto riguarda la produzione, l’utilizzo degli impianti e gli ordini nazionali, mentre per quelli dall’estero non si segnalano variazioni significative.

    ● Meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche

    L’attività produttiva del comparto evidenzia una forte flessione. Le vendite risultano negative, soprattutto per quanto riguarda i mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti sono in modesto aumento mentre le scorte di materie prime non presentano variazioni rispetto alla rilevazione precedente. Le prospettive a breve sono per il mantenimento dei livelli produttivi attuali, con un’ulteriore diminuzione degli ordinativi provenienti dal mercato comunitario.

    ● Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto

    Le aziende del comparto segnalano un modesto incremento dell’attività, dopo quello rilevato nelle quattro rilevazioni precedenti. Le vendite all’estero sono aumentate, mentre nessuna variazione significativa emerge da quelle nazionali. La manodopera ha subito una modesta flessione. Le previsioni a breve sono negative per tutte le variabili analizzate, in particolare per gli ordini nazionali e la forza lavoro.

    ● Tessile

    Il settore segnala un nuovo incremento dell’attività produttiva, dopo quello registrato a luglio e a settembre. Il livello di attività rimane comunque piuttosto basso rispetto al potenziale. Le vendite in Italia sono in forte flessione, mentre sono in aumento nei Paesi extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano in crescita. Le aspettative a breve termine sono moderatamente negative per la produzione, positive invece per gli ordini nazionali ed esteri.

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