Il Museo dell’industria e del lavoro sarà pronto entro la fine di questo mandato amministrativo. Dunque entro il 2028. A prometterlo è stato il sindaco di Brescia Laura Castelletti durante una giornata di studi dal titolo “Musil: un museo necessario” che si è tenuta in Broletto.
Un appuntamento-fiume, con ben 18 relatori e tutti di livello, tra cui Emanuele Moraschini (Presidente Provincia), Francesca Cauroso (assessore regionale), Francesca Bazoli (presidente Brescia Musei), Paolo Corsini (presidente Fondazione Micheletti), Mario Gorlani (presidente Civiltà Bresciana), Giovanni Tampalini (vicepresidente del Musil), René Capovin (direttore del Musil), Giovanni Comboni (vicepresidente A2A), Carlo Simoni (storico), Gianfranco Porta (storico), Marco Frusca (architetto), Claudio Buizza (architetto), Ettore Fermi (architetto ed ex politico di spicco) e Luciano Lussignoli (architetto), Cristina Alessi (Università degli Studi di Brescia), Francesco Bertoli (Camera del Lavoro) e Mario Capponi (associazione Amici del Museo di Scienze naturali).
Il museo (di cui si discute operativamente dal 2005) dovrebbe sorgere nei capannoni della ex Bisider, a ridosso del Vantiniano, grazie soprattutto ai fondi della Loggia (sarebbero in arrivo i 12 milioni di fidejussione della società di costruzioni fallita) e a un finanziamento da due milioni di euro promesso dalla Regione. Ma resta ancora da chiarire cosa ospiterà la struttura al suo interno: una questione non secondaria e ancora oggetto di un animato dibattito fra i diversi soggetti istituzionali (il rischio è che nasca già vecchio, ha sottolineato Castelletti).
Nei prossimi giorni, invece, si dovrebbe risolvere il problema della sede Musil di Rodengo Saiano, che entrerà definitivamente nella proprietà della Provincia.