Consiglio comunale lampo, a Leno, dopo il caso di Pietro Bisinella, ex segretario provinciale del Pd che ha ammesso di aver prelevato indebitamente circa 150mila euro dalla Fondazione Provinciale Bresciana per l’Assistenza Minorile, ente di cui era presidente fino all’estate scorsa (su nomina della Provincia).
L’ordine del giorno prevedeva le dimissioni “irrevocabili” di Bisinella da consigliere e presidente dell’aula (in precedenza si era autosospeso dal Pd). Poi la conseguente surroga con l’ingresso in aula della prima dei non eletti, Sonia Penna, che rimarrà in consiglio per pochi mesi (fino al voto di primavera). La maggioranza ha deciso di non eleggere un nuovo presidente, figura non obbligatoria visto che Leno ha meno di 15mila abitanti.
Il dibattito sul punto si è concluso in quel momento, perché il segretario ha ritenuto superato il documento presentato dalle minoranze evidenziando anche il fatto che – essendo Bisinella diventato un privato cittadino con le dimissioni – non è possibile discutere di questioni che lo riguardano in seduta pubblica. Poi ha preso la parola il sindaco, che ha espresso rammarico ed evidenziato che comunque “il fatto non attiene alle questioni del nostro comune”.