▼ Brescia, in 500 in piazza per Giulia Cecchettin: “Basta alla cultura del patriarcato”

Le richieste al governo: educazione sessuale nelle scuole, stop alle discriminazioni sul posto di lavoro e fondi per i centri antiviolenza

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Abusi, foto simbolica da Pixabay

Oltre 500 bresciani sono scesi in piazzetta Bell’Italia in centro domenica 19 novembre per dire basta alla piaga dei femminicidi. All’indomani della ritrovamento del corpo senza vita di Giulia Cecchettin, la 22enne veneta scomparsa insieme all’ex fidanzato nei giorni scorsi, il movimento Non una di meno ha voluto esprimere la propria rabbia per la cultura patriarcale che ancora oggi dilaga nel nostro paese.

La piazza ha chiesto educazione sessuale e affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado, fondi per i centri antiviolenza e uno stop alle discriminazioni sul posto di lavoro. Con l’assassinio di Giulia Cecchettin il numero delle donne uccide quest’anno in Italia arriva a quota 105. Una carneficina contro la quale la piazza ha chiesto al governo interventi rapidi e duraturi.

Il cadavere della giovane è stato individuato dopo lunghi giorni di ricerche in un canalone che costeggia la strada che da Piancavallo porta al lago di Barcis. Accusato di omicidio l’ex compagno della vittima, Filippo Turetta, che le telecamere di un’azienda hanno visto picchiare e trascinare in auto la ragazza inerme. La fuga del giovane è durata alcuni giorni e si è conclusa con l’arresto in Germania.


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