La pronuncia tanto attesa è arrivata. E riaccende tutte le polemiche. I tecnici del settore Ambiente della Provincia di Brescia, infatti, nelle scorse ore (dopo un rinvio) hanno pronunciato parere favorevole – se pure con diverse prescrizioni – al progetto della discarica Castella, che dovrebbe sorgere al confine tra Brescia e Rezzato.
Parliamo di un impianto da 905 mila metri cubi di rifiuti non pericolosi, contestatissimo dalla città e dai Comuni dell’hinterland, anche perché dovrebbe sorgere nell’area dell’ex parco delle cave. Ma anche perché insisterebbe su un’area fortemente inquinata con diverse discariche, aziende ad alto impatto, autostrada e tangenziale nel raggio di 5 chilometri. La battaglia per il no aveva anche portato a diverse sentenze, ultima quella del Consiglio di Stato, che nel 2020 aveva bocciato la domanda.
Stavolta, però – dopo 12 anni di battaglie – a spuntarla è stata la società proponente (controllata dall’utility gardesana Garda Uno). Comitati e Comuni (Brescia, Rezzato e non solo) si preparano comunque a nuovi ricorsi legali per fermare l’opera. Il ricorso al Tar è già pronto. Ma – come annunciato da Fabio Capra – “se sarà il caso, arriveremo anche alla Corte europea”.