Continuano, a Brescia, le polemiche per la decisione della Provincia di Brescia – guidata da Emanuele Moraschini, indicato dal centrodestra ma a capo di una maggioranza che include anche il centrosinistra – di non concedere il patrocinio al Brescia Pride, che si terrà sabato 2 settembre in città.
Con un durissimo intervento, infatti, Luca Trentini (Coordinatore provinciale di Sinistra italiana Brescia ed ex segretario nazionale di Arcigay) attacca Moraschini.
“Non stupisce certo che in Italia un amministratore di destra neghi il sostegno ad una manifestazione che si fa promotrice dell’inclusione, dei diritti e del progresso civile – si legge -. La loro cifra è l’esclusione di ogni minoranza e ogni diversità che continuano a considerare una devianza dalla norma eteropatriarcale di cui sono imbevuti”.
“Poco male – continua l’esponente di Si – Il Brescia pride rimane uno spazio in cui promuovere uguaglianza, rispetto, solidarietà e diritti. Matrimonio egualitario, legge contro l’omotransfobia, riconoscimento dei diritti dei figli arcobaleno, accesso all’adozione e alla fecondazione eterologa, inclusione sociale e pieno riconoscimento delle persone trans, autodeterminazione e libertà sessuali sono tutti argomenti che vedono la destra italiana arroccata su posizioni reazionarie. Nessuno stupore quindi – chiosa in maniera velenosa Trentini – che il presidente della provincia, a differenza del suo vice, decida di non riconoscere una piazza in cui, legittimamente, sarebbe additato come avversario“.