▼ Bigio, centrosinistra compatto: “Mai più in piazza Vittoria”

Le forze che hanno sostenuto nella scorsa campagna elettorale Laura Castelletti (tra Italia Viva) dicono no al ritorno del Colosso di Dazzi nella sua collocazione originaria

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Una foto storica del Bigio in piazza Vittoria
Una foto storica del Bigio in piazza Vittoria

“Mai più ‘l’era fascista’ in piazza della Vittoria”. Si intitola così – lasciando poco spazio alle interpretazioni – il comunicato stampa inviato poco fa a nome di  tutti i partiti della maggioranza di centrosinistra che guida Palazzo Loggia. Tra i firmatari, infatti, ci sono: Al Lavoro con Brescia, Brescia attiva, Brescia green, Brescia in Azione – Segreteria cittadina, Gruppo +Europa Brescia, Lista Laura Castelletti Sindaco, PD Città di Brescia, Possibile Brescia, Radicali italiani e Sinistra italiana Circolo cittadino. Un elenco in cui inizialmente mancava Italia Viva, che si è comunque aggiunta un paio di ore dopo.

Nella nota, in sostanza, le forze che hanno sostenuto nella scorsa campagna elettorale Laura Castelletti (inizialmente possibilista sul ritorno del Bigio e oggi, evidentemente, più decisa sulla questione) pronunciano un netto no al ritorno del Colosso di Dazzi nella sua collocazione originaria, rilanciando l’ipotesi della musealizzazione della statua, che da decenni giace abbandonata nei magazzini comunali.

“Le recenti dichiarazioni del sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi in merito alla ricollocazione della statua ‘l’era fascista’ sul piedistallo di piazza Vittoria suscitano contrarietà – si legge – Con la caratteristica veemenza Sgarbi chiede il riposizionamento del Bigio nel luogo in cui lo collocò il regime fascista, arrivando addirittura a evocare nella figura del soprintendente un commissario incaricato a tal fine. Ci permettiamo di rispondere citando le stesse parole che il sottosegretario Vittorio Sgarbi utilizzò in una intervista al principale quotidiano locale l’11 aprile 2015: ‘La storia va rispettata. E nella storia di Brescia c’è anche nel 1945 la rimozione da piazza Vittoria di quella statua dal forte valore simbolico. Non si può non tenerne conto. Il recupero artistico dell’opera di Dazzi ha senso ed è certamente condivisibile; una soluzione positiva e rispettosa potrebbe allora essere una sua musealizzazione’. E ancora: ‘il suo legame con il fascismo era ed è indiscutibile, piaccia o no è innegabile'”.

“Concordiamo con lo Sgarbi del 2015 mentre avversiamo quello del 2023 – continua il testo – Come partiti democratici ed antifascisti rispettiamo e ci atteniamo a quanto deliberato dal Consiglio comunale di Brescia nell’ottobre del 1945, a pochi mesi dalla Liberazione. Rimuovere quella statua, insieme ai fasci littori e al bassorilievo di Mussolini a cavallo dalla torre dell’orologio fu una scelta precisa e un atto politico dalla forte valenza storica. E la storia va rispettata. In una città medaglia d’argento alla Resistenza, duramente colpita dal terrorismo neofascista, non possono trovare spazio operazioni di revisionismo storico mascherate dietro il paravento della coerenza architettonica. L’era fascista – conclude il testo – non può e non deve tornare in Piazza della Vittoria”.


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