Fa discutere la proposta di togliere la cittadinanza onoraria di Salò a Benito Mussolini, che fu insignito dell’onoreficenza comunale nel lontano 1924. Ad avanzare la richiesta – che segue i provvedimenti di numerose altre città italiane – è stato il consigliere civico d’opposizione Stefano Zane. E tra coloro che si sono immediatamente schierati in favore del provvedimento, che sarà discusso in consiglio l’8 aprile, c’è anche l’Anpi.
Ma non tutti sono d’accordo. Con una nota inviata pochi minuti fa, infatti, Viviana Beccalossi definisce l’eventuale revoca “un atto talebano”.
“Pensavo si trattasse di un pesce d’aprile, invece è proprio così – attacca l’ex esponente di An – La sinistra italiana non si smentisce mai; quando non ha più argomenti validi per farsi votare, rispolvera la solita ‘coperta di Linus’ a lei tanto cara: l’antifascismo. La revoca della cittadinanza a Mussolini a distanza di 95 anni –prosegue – è nel 2019 la priorità della sinistra che, divisa su tutto, cerca di trovare una sintesi. Guarda caso alla vigilia delle elezioni, come è avvenuto recentemente anche a Bergamo, con il sindaco Gori che peraltro si è astenuto al momento del voto”. A chi ha presentato la proposta – conclude Viviana Beccalossi – consiglio di non comportarsi come tristemente hanno fatto i Talebani, che distruggono ogni traccia di ciò che li ha preceduti. Non c’è cosa peggiore che cancellare il passato, compresi gli errori anche gravi che sono stati commessi, dato che un popolo che dimentica la sua storia è un popolo che non ha futuro”.
Dipende da quale passato si sceglie di cancellare. La sola decisione del Duce di entrare nel secondo conflitto mondiale, mandando a morire centinaia di migliaia di italiani, solo per sedersi paraculescamente al tavolo dei vincitori con l’Hitler della Blitzkrieg (“guerra lampo”) vale da sola l’azzeramento di Mussolini dalla memoria di tutti gli italiani di buon senso. Anche dopo 95 anni…