Sciopero di due ore questa mattina alla Lonati di San Polo. Le Rsu, guidate dai rappresentanti di Fim e Fiom, hanno picchettato i cancelli dell’impresa meccano-tessile in polemica con la decisione dell’azienda di disdettare due punti del contratto integrativo stipulato una decina di anni fa. E lo stato di agitazione prosegue, tanto che domattina la situazione potrebbe ripetersi.
A scatenare la protesta la scelta dell’azienda di rimettere in discussione alcuni passaggi di quanto concordato nel 2005, quando l’economia volava e la crisi era uno spettro ben lontano. I vertici della Lonati, è noto, chiedono da tempo di rivedere la questione dell’inquadramento e dei passaggi di categoria, ma soprattutto la clausola che poneva un tetto del 10 per cento sui contratti interinali e a termine con l’impegno (di norma) all’assunzione dopo 12 mesi. Nel 2011 il confronto tra le parti era durato diversi mesi, ma non aveva portato a nulla. Il 16 dicembre 2013, quindi, l’azienda – alla luce del contesto economico mutato – ha deciso di procedere con la disdetta dei due punti, senza peraltro rimettere in discussione premi e stipendi (né, tanto meno, i posti di lavoro). E i sindacati sono scesi sul piede di guerra, “denunciando” il mancato confronto.
“Il confronto è aperto da anni”, ha replicato il presidente Ettore Lonati, “e siamo pronti a fare la nostra parte discutendo dell’integrativo. Ma deve essere chiaro che il contesto e le esigenze sono ben diverse da quelle di dieci anni fa. E non ci si può certo sedere al tavolo con la pistola alla tempia. Non capisco”, continua, “come i sindacati, con i tempi che corrono, abbiano potuto decidere di far sciopero ancora prima di discutere”.