Da lunedì a giovedì, quattro giorni di sciopero durante i quale i penalisti bresciani al pari dei colleghi di tutta Italia incroceranno le braccia per richiamare ancora una volta l’attenzione sulla necessità di una riforma della giustizia.
Udienze e normale attività giudiziarie rimarranno in stand-by quasi per una settimana intera. La Camera Penale di Brescia intende impiegare i giorni di stop per dare una spinta, sperando sia decisiva, alla raccolta firme sui quesiti referendari specifici sulla Giustizia proposti dal Partito Radicale. Un banchetto sarà allestito lunedì mattina presso il palazzo di giustizia di via Gambara. Nel pomeriggio una delegazione raccoglierà le firme presso il carcere di Canton Mombello. Obiettivo è quello di spingere il Governo, quale che sia, ad allestire una riforma organiza della Giustizia, non fatta solo di spot o di provvedimento singoli. Alla base dei quesiti referendari c’è la separazione delle carriere dei magistrati, l’eliminazione dell’ergastolo, provvedimenti sulla responsabilità civile dei giudici, sul procedimento di custodia cautelare e sul rientro dei magistrati fuori ruolo.
Questo uno stralcio dall’Unione delle Camere penali italiane della delibera che approva lo sciopero straorinario: «La politica è, se possibile, ancora più debole sulla giustizia di quanto lo sia stata negli ultimi anni. Appare quindi necessario mettere in atto una iniziativa di forte denuncia al fine di indirizzare la ripresa dei lavori parlamentari verso una sessione straordinaria relativa ai temi della giustizia».
(a.c.)
