Eulakes, un progetto di educazione ambientale per otto scuole del Garda

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Uno dei principali obiettivi dei progetti europei è la disseminazione delle informazioni e il coinvolgimento dei cittadini della comunità. Ancora di più se si tratta di progetti di rilevanza ambientale con la priorità di dare informazioni, e strumenti, alla struttura di gestione di un territorio per migliorare la gestione del territorio: ciò vale soprattutto per il progetto EULAKES. Il progetto EULAKES, finanziato dall’Unione Europea – per il periodo 2010-2013 – attraverso il Central Europe Programme, si origina dalla necessità di trovare un punto di incontro tra le più recenti conoscenze scientifiche sul tema di qualità e quantità delle acque lacustri e la gestione territoriale locale. La sinergia fra ricercatori ed enti di gestione e di sviluppo territoriale, alla base del progetto, è quindi l’elemento chiave di EULAKES, insieme alla necessità che le questioni affrontate siano proiettate in un confronto europeo che dia spessore internazionale ai risultati scientifici ed alle buone pratiche di governo dei laghi. Le problematiche dei laghi europei, infatti, sono comuni e grazie a EULAKES per la prima volta quattro importanti realtà lacustri – lago di Garda, lago Balaton (H), lago Neusiedl (A) e lago Charzykowskie (PL) – stanno lavorando insieme per affrontare importanti temi, quali: l’inquinamento e la regolazione dei livelli delle acque, gli effetti dei cambiamenti climatici, la gestione sostenibile delle coste e delle attività di pianificazione territoriale riferite ai laghi. Anche gli enti  scientifici italiani inseriti in EULAKES hanno già svolto una notevole mole di lavoro e le relazioni definitive e conclusive verranno presentate al termine del progetto, ovvero nel 2013. Volendo dare una idea di quello che è già stato fatto si può ricordare che in alcuni periodi dell’anno  è possibile vedere una “esplosione” di corpuscoli (cianobatteri perlopiù delle tonalità del verde) che galleggiano sull’acqua. Questi organismi producono delle tossine che possono essere dannose, a determinate concentrazioni, per gli organismi acquatici e anche per l’uomo.

Sapere quali sono le cause che scatenano questi eventi permetterà di contrastare il fenomeno ed evitare eventualmente divieti di balneazione. In EULAKES è stata approfondita l’implementazione e validazione dei metodi per il monitoraggio dei Cianobatteri.  Attraverso l’analisi di immagini “particolari” rilevate da sensori avio- trasportati (ma sensori simili sono anche installati su satelliti)è possibile determinare alcuni parametri di qualità delle acque (ad es: temperatura, torbidità, clorofilla), ma anche individuare e dare una valutazione delle aree coperte dalle macrofite acquatiche. Così come per il mare, o meglio per la biosfera marina, sono importanti le praterie di posidonie, per il lago sono importanti le praterie di macrofite acquatiche: sono state localizzate le aree colonizzate dalle praterie e fatto un confronto con la situazione degli anni precedenti. Un altro aspetto particolare della vita del Garda è stato valutato attraverso la paleolimnologia. La paleolimnologia si occupa di ricostruire il passato biologico di uno specchio d’acqua attraverso lo studio dei sedimenti. E’ un po’ come sfogliare un libro: ad ogni pagina corrisponde un determinato periodo che ha caratterizzato l’evoluzione di un lago o del mare. Infine è stata data attenzione alla costa attraverso l’Indice funzionalità di costa (SFI). La fascia costiera di un corso d’acqua o di un lago o del mare è molto importante perché è una zona di transizione tra terra e acqua, ma soprattutto solitamente “protegge” l’acqua da ciò che arriva dalla terra. Più una zona di costa è naturale, maggiore è la protezione nei confronti dell’acqua.

Tra gli obiettivi del progetto EULAKES vi è anche quello di avviare attività di educazione ambientale, destinate a protrarsi nel tempo, grazie al coinvolgimento degli insegnanti. Sul Garda si è scelto di proseguire con il progetto SAGAMI (acronimo di Sarca-Garda-Mincio), ovvero fare in modo che vengano raccolti dati sulla qualità di quell’acqua che unisce il trentino al Po passando per il Sarca, il Garda e il Mincio. Cosa c’è di straordinario in questo? Non dovrebbe essere normalmente così? In effetti ogni regione o provincia provvede secondo i termini di legge a svolgere il proprio compito istituzionale. Con SAGAMI prima e EULAKES  ora, lo straordinario è che sono anche gli studenti delle scuole medie e superiori a effettuare le operazioni di monitoraggio, e lo fanno con metodologie simili, il più possibile in contemporanea, e mettendo in comune i dati raccolti. Entro la fine di questo mese le scuole coinvolte eseguiranno i prelievi, fornendo dunque gli elementi di valutazione che saranno poi oggetto di approfondimento.

Il progetto Eulakes ha dunque sottoposto all’attenzione dell’intera rete scolastica gardesana questa opportunità, alla quale hanno aderito 8 scuole (sei sulla sponda bresciana, una sulla sponda veneta ed una sulle morene mantovane), ciascuna delle quali con una o più classi. Sono già stati effettuati due incontri formativi per i docenti coinvolti, presso la sede della Lega Navale di Desenzano, con il fine di mostrare loro il corretto uso dei kit chimici per la determinazione dei parametri oggetto del monitoraggio. Ad ogni scuola partecipante verrà consegnato un set completo di kit chimici, che poi verrà lasciato in dotazione alla strumentazione didattica scolastica. Durante la giornata di monitoraggio saranno poi gli studenti ad effettuare le determinazioni dei parametri: tre composti dell’azoto ed uno del fosforo. Gli stessi parametri (oltre ad altri) verranno valutati anche sul Sarca e sul Mincio sempre da istituti scolastici. Se a questi dati si aggiungeranno quelli provenienti dagli enti preposti, e dagli enti di ricerca partner di EULAKES, allora si avrà una fotografia abbastanza completa relativa alla qualità dell’acqua di un territorio che, nonostante i confini immaginari, è unico: il bacino idrografico del Sarca-Garda-Mincio. I dati raccolti verranno poi organizzati in una relazione e presentati agli studenti che li hanno prodotti.

L’attività proseguirà poi con l’inizio del prossimo anno scolastico, con incontri formativi, anche supportati dagli esperti direttamente coinvolti nel progetto, nelle scuole, che andranno a toccare le tematiche del progetto, principalmente imperniate sulla qualità dell’acqua e l’impatto che i cambiamenti climatici avranno sull’ambiente.

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