Giro Donne, per la prima volta c’è la salita del Mortirolo

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Un percorso di oltre 900 km, che attraverserà sette Regioni italiane (Lombardia, Piemonte,Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Lazio); un’iniziativa che unirà sport e salute. Questo in sintesi il profilo della 22ma edizione del ‘Giro Donne’, che, dal 1° al 10 luglio, si snoderà in tutta la penisola, con la partecipazione di 17 squadre, che partiranno da Roma per arrivare fino a San Francesco al Campo (To). L’iniziativa è stata presentata oggi a Milano dall’assessore regionale allo Sport e Giovani Monica Rizzi e dall’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani. Presenti anche l’assessore al Turismo, Sport ed Emigrazione della Provincia di Sondrio Alberto Pasina, il direttore tecnico del Giro Giuseppe Rivolta e il consigliere federale del Comitato Regione Lombardia della Federazione Ciclistica Italiana Cordiano Dagnoni.   
 

 

"Questo giro – ha ricordato l’assessore Rizzi – coinvolge nello specifico due assessorati (Sport e Sanità), accendendo i riflettori sui valori positivi della pratica sportiva come la salute e la prevenzione. Quando si parla di sport al femminile, sono sempre in prima fila. Secondo una ricerca sulla pratica sportiva in Italia, realizzata da CONI e ISTAT, presentata lo scorso aprile, le donne nel nostro paese praticano meno sport rispetto agli uomini. Negli ultimi anni per fortuna il dislivello fra le parti si sta facendo meno marcato e il merito va sicuramente a queste straordinarie iniziative, che contribuiscono a promuovere lo sport femminile". L’assessore alla Sanità Luciano Bresciani ha sottolineato l’importanza della pratica sportiva quale veicolo di prevenzione per il disagio dei giovani e di promozione per un’alimentazione sana e corretta. "Con una giusta alimentazione – ha ricordato – facciamo anche prevenzione, è qui che ritorna il binomio sport e salute. Lo sport è anche crescita dell’individuo, uno strumento utile che insegna a rispettare le regole e credere in noi stessi in modo concreto, per far crescere la nostra comunità, uno strumento per farci prendere coscienza della nostra forza e della nostra identità".

 

Tra le dieci tappe della corsa rosa due sono lombarde: la Rovato (Bs) – Grosotto (So) il 7 luglio, con la terribile salita del Mortirolo, affrontata per la prima volta dal Giro Donne, e la Teglio (So) – Valdidentro (So), l’8 luglio. "Tappe durissime per le atlete – ha commentato l’assessore Rizzi – ma che invece danno ai tifosi la possibilità di conoscere delle zone della nostra regione assolutamente fantastiche; in fondo il ‘Giro Donne’ è anche questo: un viaggio alla scoperta delle bellezze naturali e non solo del nostro Paese".
 
Cinque invece le maglie assegnate: Maglia Rosa (Classifica individuale a tempo), Maglia Ciclamino (Classifica individuale a punti), Maglia Bianca (Classifica giovani), Maglia Azzurra (Classifica migliore atleta italiana) e la Maglia Verde di Regione Lombardia (Classifica della Montagna). "Come Regione Lombardia – spiega Monica Rizzi – abbiamo deciso di far incidere sulla nostra Maglia Verde il motto ‘Sport è Salute’, uno slogan che ben racchiude il significato che l’Assessorato che rappresento vuol dare, in collaborazione con quello alla Sanità, alla pratica sportiva". Sempre in tema di collaborazione l’assessore Bresciani ha anticipato che è allo studio un progetto ciclistico: "Una 30 km da disputarsi nelle 12 province della nostra regione, che coinvolga gli Assessorati allo Sport e Giovani, alla Sanità e all’Agricoltura".
 
 

 

 

7 LUGLIO 2011 – SETTIMA TAPPA: ROVATO (BS) – GROSOTTO (SO) … KM 122,00

“Passo del Mortirolo. Il tempio del ciclismo degli scalatori. Della fatica, del sudore. Della sfida. Il Giro Donne per la prima volta nella sua storia inserisce nel suo percorso quella che da sempre è considerata come una delle salite più dure dell’intero panorama ciclistico mondiale. Cha ha fatto grandi i campioni, i tifosi, il ciclismo. Da Rovato e dalla Franciacorta sino alla Valtellina. Centoventidue chilometri verso nord. Lasciandosi alle spalle le colline ricoperte di viti della provincia di Brescia. Costeggiando il versante orientale bresciano del Lago d’Iseo. Risalendo per la Valcamonica, terra di antenati e preistoria. Ma con il pensiero fisso alle pendenze terribili del Mortirolo. Breno, Malonno ed infine Edolo, al termine del quale la strada si stringe ed inizia a salire”.

8 LUGLIO 2011 – OTTAVA TAPPA: TEGLIO (SO) – VALDIDENTRO (SO) … KM 70,00

“Valtellina e grande ciclismo fanno rima e vanno a braccetto da tanti anni. Sono un marchio di successo per uno sport popolare come quello delle due ruote. Dopo il Mortirolo, altra tappa per scalatrici che potrebbe dare un’altra scossa importante alla classifica generale. Ottanta chilometri che guardano tutti all’insù. Da Teglio, che si trova pochi chilometri dopo il capoluogo di valle Sondrio. Sino a Valdidentro, che si raggiunge sui tornanti che si avvitano al cielo delle grandi montagne. Lassù ci sono le celebri Dighe dei laghi di Cancano, le Torri di Fraele, simbolo delle vette alpine. Senza respiro, la tappa prima propone pendenze minime, sino all’attraversamento di Tirano. Poi verso Grosio, le salite si fanno più dure e severe. E con loro si alzerà di sicuro il ritmo in testa alla corsa. Poi Sondalo, Bormio, Valdisotto, tra pini e natura sconfinata, le atlete si arrampicheranno su pendenze sempre più dure sino al traguardo di Valdidentro e dei Laghi di Cancano”. 

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