Quattro serate di incontri presso il Museo della Civiltà Contadina di Mairano per riscoprire le virtù del cibo della tradizione contadina.
C’era una volta… il buon sapore dei piatti semplici e genuini, il piacere di mangiare e di fare festa intorno alla tavola, senza la paura di ingrassare e senza la preoccupazione che il cibo potesse nuocere alla salute.
Mettiamo a confronto la memoria dei sapori del passato con le abitudini e le necessità alimentari del presente, unendo testimonianze, ricordi e assaggi con le informazioni di qualificati esperti, per scoprire quanto hanno ancora da insegnarci storia e saggezza racchiuse nei cibi della tradizione alimentare.
Gli incontri si terranno presso i locali del Museo, in piazza Calini a Mairano, alle ore 20 nelle seguenti serate:
Giovedì 7 aprile
I grassi animali: latte, burro, formaggio, cotechino, salamine e salami
con Paolo Boni, esperto di sicurezza alimentare e di produzioni tradizionali
Giovedì 14 aprile
Il vino: vizi e virtù nel bicchiere quotidiano
con Pierluigi Villa, agronomo ed enologo
Giovedì 12 maggio
Le radici amare: un ortaggio nostrano da riscoprire
con Roberto Lo Scalzo, nutrizionista
Giovedì 9 giugno
La cucina delle stagioni: come mettere in pentola i frutti dell’orto
con Elena Romagnoli, maestra di cucina vegetale e chef
Con ricordi, ricette, domande e suggerimenti di tutti coloro che parteciperanno, trascorreremo insieme una serata che si concluderà con l’assaggio dei cibi protagonisti degli incontri.
Per informazioni: 030.9975040
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Non sapete cosa sono le “Radici amare”? Amate le vostra salute? Vi aiutiamo a conservarla!
Le radici di Soncino appartengono alla famiglia delle Composite, di cui fanno parte anche altri tipi di insalate.
Le radici, oltre ad essere un buon contorno ricco di vitamine e stimolante su alcuni organi , attraverso la funzione clorofilliana delle foglie, producono una miscela di glucosio, fruttosio e saccarosio.
Questi mono e disaccaridi migrando nelle radici vengono immagazzinati sotto forma di inulina.
L’inulina è costituita da una molecola di saccarosio e da più molecole di fruttosio che possono variare da 2 a 50. Queste molecole a struttura variabile vengono denominate frutto- zuccheri, il più semplice dei quali è il fruttosio e hanno un potere calorifico molto basso.
I vantaggi derivanti dal consumo delle radici si possono così riassumere:
1 – attivano in modo selettivo la crescita nel colon umano di batteri “Bifidus”, la cui presenza acidifica l’ambiente intestinale tramite la produzione di acidi lattico ; l’abbassamento conseguente del “ph” impedisce la preliferazione di altri batteri potenzialmente patogeni che causano fermentazione, gas, ecc.
2 – il fruttosio favorisce l’assorbimento del ferro ed è quindi adatto agli anemici,
3 – il saccarosio è insulino dipendente, mentre i fruttozuccheri per essere metabolizzati non hanno bisogno dell’insulina e quindi le radici possono aiutare i diabetici;
4 – il fruttosio per essere assimilato dovrebbe essere sciolto a temperatue di 55 – 60° C, quindi pur rendendo gradevoli gli alimenti, non viene assorbito dall’organismo.
(Dott. Alberto Guidorzi da “L’informatore Agrario” n° 29 del 14/07/94)
LE RADICI AMARE – COMPOSIZIONE
La radice amara contiene sostanze grezze quali: cellulosa lignina, emicellulosa, pectina, la cui mancanza è responsabile di diverse malattie intestinali, cosidette da civilizzazione.
In particolare tali sostanze sono indicate per stitichezza, rigonfiamento dell’intestino, meteorismo, diabete, ecc.
Non considerando le scorie, 100 grammi di sostanza “edibile”di radice contengono:
– vitamina B1 mg 4
– vitamina B2 mg 4
– vitamina B6 mg 18
– vitamina C mg 12
– fosforo mg 76
– potassio mg 40
– magnesio mg 23
– sodio mg 5
– acido nicotinico mg 2
– ferro mg 1,5
(dal libro ” Wissenchafliche” della Ciba)
