Due persone avrebbero ammesso le proprie responsabilità in relazione all’inchiesta sulle patenti per camion rilasciate in cambio di denaro che ha coinvolto il titolare di un’autoscuola di Verolanuova e di altre tre con sede tra Brescia e Cremona.
Nella giornata di ieri, infatti, si sono tenuti gli interrogatori di convalida per tre delle persone raggiunge da misura cautelare (due ai domiciliari e uno con obbligo di firma). Stando a quanto si apprende, a parlare davanti al Gip sono stati il 79enne di Orzinuovi ritenuto il mediatore tra i camionisti e l’organizzazione (obbligo di dimora) e il 48enne napoletano, colui che forniva da remoto le risposte ai candidati (domiciliari).
Le indagini hanno portato le forze dell’ordine a sequestrare circa 2 milioni di euro in contanti, riconducibili al titolare delle autoscuole. Le patenti sotto la lente della Procura, invece, sono circa 2mila, e chi ha barato rischia una denuncia (oltre a dover ripetere l’esame). Stando all’accusa, i camionisti – alcuni dei quali con serie difficoltà con l’Italiano – pagavano dai 2 ai 5mila euro per passare l’esame senza studiare.