▼ Corda Molle, vertice in Broletto: più fondi da Roma (o dagli automobilisti) per evitare il pedaggio?

E' quanto emerso questa mattina durante un incontro che si è tenuto in Provincia di Brescia e che ha visto coinvolti i sindaci (Travagliato, Montirone e Cazzago in rappresentanza di tutti gli enti locali coinvolti), l'ad di Autovia Padana e alcuni tecnici del ministero delle Infrastrutture, guidato - sul versante politico - da Matteo Salvini

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No al pedaggio alla Corda Molle

Potrebbe essere indirizzato verso una soluzione il caso del pedaggio nella Corda Molle. E’ quanto emerso questa mattina durante un incontro che si è tenuto in Provincia di Brescia e che ha visto coinvolti i sindaci (Travagliato, Montirone e Cazzago in rappresentanza di tutti gli enti locali coinvolti), l’ad di Autovia Padana e alcuni tecnici del ministero delle Infrastrutture, guidato – sul versante politico – da Matteo Salvini.

Stando a quanto si apprende, infatti, nell’occasione non è stato smentito da nessuna delle parti quanto sempre affermato dai primi cittadini, cioé che in virtù del contratto in essere il concessionario sarebbe autorizzato a introdurre il pedaggio lungo i 13 chilometri che collegano Ospitaletto a Montichiari, salvo che da Roma arrivino fondi per finanziare l’intervento da 160 milioni già programmato da Autovia (l’intervento si concluderà a ottobre).

La novità è che il ministero, con il placet del gestore della tratta, sembra aver manifestato nell’occasione la volontà a trovare una soluzione politica ed economica alla questione. Come? Le opzioni sarebbero fondamentalmente due: maggiori stanziamenti diretti da Roma (ma va scongiurato il rischio venga configurato dall’Europa e dagli altri soggetti coinvolti come aiuto di Stato) oppure la concessione di un aumento del pedaggio ai caselli di Brescia Centro e Brescia Sud verso la A21, gestita dalla stessa società. Una differenza non da poco visto che nel primo caso a pagare 60milioni di italiani e nel secondo soltanto gli utilizzatori delle autostrade bresciane. Ed è quest’ultima l’ipotesi che i tecnici del ministero avrebbero indicato.

La palla, insomma, torna a Salvini, che nei giorni scorsi aveva negato qualsiasi ipotesi di pedaggio, sostenendo che nel contratto non sarebbe prevista e che comunque mai sarebbe stata autorizzata da Roma. Il presidente della Provincia Moraschini, in particolare, a chiesto la disponibilità delle parti a un nuovo incontro, tra un mese (dopo il nuovo vertice con il ministro), per fare il punto.

IL COMUNICATO DELLA PROVINCIA

Si è svolto questa mattina, a Palazzo Broletto, un incontro, convocato dalla Provincia, che ha invitato i sindaci delegati a partecipare al tavolo istituzionale dedicato al pedaggiamento della Corda Molle, in rappresentanza dei comuni interessati, Camera di Commercio, Confindustria Brescia, FAI e ASCAB, l’Amministratore Delegato di Autovia Padana e il Direttore Tecnico (concessionario) e due funzionari del Ministero per le Infrastrutture e Trasporti (concedente).
Dall’incontro è emersa la disponibilità del concessionario e del concedente di rivedere il Piano Finanziario, che prevede per obbligo di contratto il pedaggiamento con sistema free flow, la cui modifica non può essere approvata dal concedente prima della fine dei lavori. Il concessionario ha ribadito la necessità di valutare possibili interventi solo con il presupposto del recupero dell’investimento già fatto (circa 160 milioni). Il concedente ha spiegato che ogni modifica della concessione deve essere precedentemente approvata dal Ministero.
I lavori di completamento della Corda Molle dovrebbero terminare entro ottobre 2024. Nelle prossime settimane la Provincia di Brescia incontrerà il Ministro Salvini, che anche recentemente ha promesso la gratuità del transito sulla bretella, e il prossimo mese sarà riconvocato il tavolo odierno.
Viste le criticità che il pedaggiamento comporterebbe sia in termini di riversamento del traffico sulla viabilità secondaria sia in termini di impatto economico su privati e aziende, l’obiettivo comune, auspicato da tutti i partecipanti al tavolo odierno, resta quello di trovare soluzioni alternative che, attraverso specifici esoneri, tutelino i residenti e gli operatori economici.

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