Emergono nuovi elementi sul colpo avvenuto martedì al Vittoriale degli Italiani di Gardone Rivera, da cui una banda di malviventi si è allontanata con 49 opere (gioielli e sculture) dell’artista Umberto Mastroianni. Un bottino del valore di oltre un milione di euro.
Gli investigatori (i Carabinieri di Gardone Riviera, Salò, Brescia e del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza) sono al lavoro per dare un nome ai colpevoli. Ma non sarà facile, visto che certamente si trattava di professionisti del crimine.
Stando a quanto ricostruito, i ladri sarebbero entrati in azione nella prima serata di martedì, silenziando l’allarme con una schiuma poliuretanica. Una delle guardie giurate in servizio, pare, aveva anche notato l’anomalia, ma non si era preoccupato perché l’aveva ricondotta ai lavori in corso.
Dopo aver forzato una porta che dà sul bosco, i criminali sarebbero entrati nel Museo D’Annunzio Segreto, forando una parete (per evitare la porta allarmata) e penetrando così nella sala in cui erano custodite le opere della mostra “Come un oro caldo e fluido. Gli ori di Umberto Mastroianni”, che avrebbe dovuto chiudere l’8 marzo.
I Carabinieri della scientifica avrebbero trovato impronte riconducibili ai malviventi. Dalle telecamere interne non sarebbero arrivati elementi utili, ma ci si aspetta di acquisire elementi dai filmati dei giorni precedenti, visto che certamente i ladri conoscevano bene gli spazi: segno che hanno fatto sopralluoghi prima di entrare in azione. L’alternativa è che in loco fosse presente un basista. Al momento nessuna ipotesi è esclusa.
