▼ Salute, appuntamento il 15 marzo con il convegno: “Terapie salvavita: dalle cellule ingegnerizzate a quelle riprogrammate”

Venerdì 15 marzo, alle 13:30, la Sala del Camino di Palazzo Martinengo delle Palle (via San Martino della Battaglia 18, a Brescia) ospiterà il convegno "Terapie salvavita: dalle cellule ingegnerizzate a quelle riprogrammate", organizzato nell'ambito dell'iniziativa Salute in Comune 2024.

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Medici, foto generica da Pixabay

Venerdì 15 marzo, alle 13:30, la Sala del Camino di Palazzo Martinengo delle Palle (via San Martino della Battaglia 18, a Brescia) ospiterà il convegno “Terapie salvavita: dalle cellule ingegnerizzate a quelle riprogrammate”, organizzato nell’ambito dell’iniziativa Salute in Comune 2024.

“Sono trascorsi più di 35 anni dal primo trapianto di cellule staminali eseguito in America su un bambino votato a morte certa per una grave malattia congenita del sangue – si legge nella presentazione – Matthew aveva pochi mesi di vita quando è stato operato di trapianto di cellule staminali emopoietiche prelevate dal midollo osseo della sorellina di sei anni. Oggi Matthew è un uomo adulto, ha quattro figli e gode di ottima salute. Artefice e pioniere di quell’intervento che, in seguito, ha cambiato il destino di migliaia di bambini in tutto il mondo, è Richard Gatti, Professore Emeritus alla Scuola di Medicina dell’Università della California, Los Angeles”.

“In Europa – continua il testo – ogni anno vengono trattati con il trapianto di cellule ematopoietiche migliaia di persone tra adulti e bambini affetti da leucemie, linfomi e mielomi, soprattutto, ma anche immunodeficienze primitive e malattie rare. La percentuale di guarigione è in continua crescita e, per alcuni tumori, oggi si arriva addirittura oltre il 90%. La grande sfida è quella di poter utilizzare le CAR-T , linfociti geneticamente modificati per essere reindirizzati sui bersagli tumorali, non solo nei tumori ematologici ma anche nei tumori solidi; nei bambini come negli adulti. La ricerca, nella lota ai tumori, diventa sempre più interdisciplinare e, presso l’ Università di Bologna, il prof. Carlo Ventura, sta compiendo nuovi e avanguardistici studi sulla riprogrammazione di cellule staminali utilizzando il suono, le vibrazioni e i campi elettromagnetici, facendole ri-diventare staminali non-patologiche, ossia in grado di riparare i tessuti del corpo umano, anziché distruggerli e invaderli. Alcune vibrazioni sonore, soprattutto musicali, possono dunque guidare le cellule staminali nella rigenerazione dei tessuti. L’idea di fondo è che tutto nelle cellule vibri e che questa vibrazione non sia casuale, ma segua un andamento particolare, come una sorta di codice capace di cambiare il loro destino. Quando si sono incontrate per la prima volta ricerca scientifica e arte nel processo di cura di tante malattie? Difficile rispondere, certo è che le vibrazioni sonore sono in grado di parlare alle dinamiche più profonde della nostra biologia dal momento che originariamente scaturiscono dal grembo materno, la prima grande orchestra dove non esiste un solo attimo di silenzio e la musica è il pulsare stesso della vita”.

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