▼ Brescia, è scontro aperto sulla questione sicurezza

Il botta e risposta: "Sicurezza a Brescia? La Loggia faccia la sua parte e la smetta di scaricare il barile". "I provvedimenti del governo hanno effettivamente reso l’Italia più sicura? Se guardiamo alla nostra città, si direbbe proprio di no".

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Palazzo Loggia, foto Comune di Brescia

“Sicurezza a Brescia? La Loggia faccia la sua parte e la smetta di scaricare il barile”. “I provvedimenti del governo hanno effettivamente reso l’Italia più sicura? Se guardiamo alla nostra città, si direbbe proprio di no”.

Continuano, a Brescia, le polemiche dopo la rapina in pieno giorno a un gioielliere e le dichiarazioni del sindaco Laura Castelletti. E in questo contesto si inseriscono le ultime prese di posizione del centrodestra e della sinistra.

Con una nota (la quarta in due giorni, che segue di poche ore quella in cui la deputata leghista Bordonali invita Castelletti ad applicare il daspo), infatti, i consiglieri di Fratelli d’Italia, Lega, Lista Civica Rolfi e Forza Italia intervengono sul tema per criticare la maggioranza: “Questa Amministrazione Comunale – si legge – ha sempre minimizzato o nascosto il problema ed oggi, che non si può più nascondere di fronte alla sua lapalissiana evidenza, anziché fare un mea culpa e correre ai ripari con senso di responsabilità, non sa fare altro che attribuire ad altri le colpe e seguitare a non prendere provvedimenti concreti anche e soprattutto quelli che la Legge vigente consentirebbe di prendere”.

Sul fronte opposto è Sinistra Italiana, per bocca dei due segretari, a rispedire tutte le critiche al mittente (e al governo), difendendo il primo cittadino (anche in questo caso trovate la nota in calce al pezzo). “Condividiamo l’impegno della sindaca Laura Castelletti a ottenere dal governo più risorse e azioni concrete – scrivono Luca Trentini e Mattia Datteri -, ma aggiungiamo che occorre tornare a investire sul lavoro sociale per rendere veramente sicure le città in cui viviamo. Il comune di Brescia, come tanti altri, è già impegnato in questo senso con le risorse a propria disposizione; auspichiamo che anche i governi regionale e nazionale predano atto della necessità di agire in questo senso.

IL COMUNICATO DEL CENTRODESTRA

Dopo le dichiarazioni rese dal Questore di Brescia dr. Spina in relazione al Daspo quale “strumento che funziona, che garantisce tempi molto rapidi e che permette poi, in caso di comportamenti ripetuti, un’azione penale più incisiva…..per questo stiamo promuovendo anche tra le polizie locali l’uso di questo strumento” tenendo, peraltro, specifici seminari in Valcamonica e in molti comuni della provincia ed in relazione all’adozione del daspo urbano che prevede la modifica del proprio regolamento di Polizia Locale, appare del tutto evidente ciò che il centro destra cittadino sostiene da diversi anni e suona come un campanello di richiamo da parte del sig. Questore a tutte le amministrazioni locali e, in primis, il Comune di Brescia a mettere in campo tutti gli strumenti possibili al fine di contrastare il preoccupante, dilagante e ormai quotidiano pericolo per i cittadini della nostra città.

Dopo mesi, trascorsi inutilmente, durante i quali il sindaco Laura Castelletti e la sua giunta seguitavano a rispondere agli incessanti solleciti da parte del centro destra con frasi memorabili del tipo “il problema sicurezza a Brescia non esiste”, “non esistono baby gang” o che il “daspo urbano è uno strumento inutile e superfluo”, il problema sicurezza in città ha raggiunto livelli intollerabili e ciò denota quanto l’Amministrazione Comunale , frenata dalle sue contraddizioni ideologiche e supina alle sue componenti di estrema sinistra, sia in colpevole ritardo nell’affrontare il problema, al punto tale da dover scaricare le proprie responsabilità su altre istituzioni senza considerare che il proprio regolamento di polizia locale, nonostante un vano e timido tentativo di modifica risalente al 2020, è uno dei pochi in Italia  che non prevede l’adozione del Daspo Urbano e l’individuazione delle zone più a rischio come previsto dalla legge vigente in materia.

Nonostante le numerose proteste di cittadini e commercianti, varie raccolte di firme, interrogazioni consiliari e incessanti richieste del centro destra di  prendere in seria considerazione il problema e di aumentare la presenza sul territorio della Polizia Locale non solo per distribuire multe e sanzioni ai cittadini, ma soprattutto per prevenire episodi di micro criminalità, questa Amministrazione Comunale ha sempre minimizzato o nascosto il problema ed oggi, che non si può più nascondere di fronte alla sua lapalissiana evidenza, anziché fare un mea culpa e correre ai ripari con senso di responsabilità, non sa fare altro che attribuire ad altri le colpe e seguitare a non prendere provvedimenti concreti anche e soprattutto quelli che la Legge vigente consentirebbe di prendere.

IL COMUNICATO DI SINISTRA ITALIANA

In sedici mesi di governo Meloni, la sicurezza è stata di sicuro l’argomento più citato dalla presidente del consiglio e dai suoi ministri e sottosegretari. Sicurezza citata in ogni sua forma, e tirata in ballo a giustificare i provvedimenti più disparati, dal decreto anti-rave in poi, ma tutti accomunati dall’evidente scopo propagandistico per nascondere l’inefficacia del governo in materia economica, e dalla tendenza a restringere gli spazi di manifestazione e protesta, come risulta evidente da tanti episodi degli ultimi mesi culminati nelle manganellate a studenti inermi che a Pisa e Firenze manifestavano pacificamente in sostegno al popolo palestinese.

Ma a questo punto bisogna dunque chiedersi: i provvedimenti del governo hanno effettivamente reso l’Italia più sicura? Se guardiamo alla nostra città, si direbbe proprio di no: nel giro di poche settimane, nel bel mezzo del centro storico di Brescia, ben tre gioiellerie sono state rapinate con bottini di decine di migliaia di euro.

Questo ci conferma quanto Sinistra italiana, a livello locale e nazionale, sostiene da tempo: i provvedimenti securitari della destra sono specchietti per le allodole, utili a colpire le proteste ma del tutto inefficaci a combattere le attività criminali vere e proprie. E aggiungiamo che tali attività trovano un terreno fertile nella crescente incertezza economica del paese, esacerbata dalle politiche sociali del governo che riducono le forme di contrasto alla povertà, dal reddito di cittadinanza ai fondi per le morosità incolpevoli.

Riteniamo che non sia più possibile sprecare tempo e risorse pubbliche per politiche sulla sicurezza basate solo sulla propaganda, sulla ricerca di capri espiatori e su soluzioni puramente repressive. Integrazione e prevenzione sono gli strumenti che reputiamo più opportuni.

Per questo il governo dovrebbe occuparsi di potenziare l’organico delle forze di polizia, oggi carente sia sotto il profilo numerico che sotto quello dei mezzi, per garantire un controllo del territorio fatto di prossimità e ascolto.

Per questo condividiamo l’impegno della sindaca Laura Castelletti a ottenere dal governo più risorse e azioni concrete, ma aggiungiamo che occorre tornare a investire sul lavoro sociale per rendere veramente sicure le città in cui viviamo. Il comune di Brescia, come tanti altri, è già impegnato in questo senso con le risorse a propria disposizione; auspichiamo che anche i governi regionale e nazionale predano atto della necessità di agire in questo senso.

Mattia Datteri
Segretario cittadino Sinistra italiana Brescia

Angelo Scotto
Sinistra Italiana Brescia

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