Un 38enne albanese, pregiudicato, è finito in carcere con l’accusa di maltrattamenti contro familiari e di lesioni personali ai danni di una 41enne italiana, sua convivente nonché madre della comune figlioletta di solo un anno e mezzo.
La misura è stata eseguita il 30 dicembre dalla Squadra Mobile della Polizia di Brescia. E – secondo quanto riporta una nota – “l’attività di indagine ha permesso di raccogliere i necessari riscontri alle già precise e dettagliate dichiarazioni rese dalla parte offesa, grazie alle quali è stato possibile ricostruire l’escalation di vessazioni alle quali era stata sottoposta dal compagno fin dal novembre 2021, pochissimo tempo dopo l’inizio della convivenza”.
Il rapporto fra il 38enne e la compagna, infatti, era degenerato in fretta. Da un clima già caratterizzato da continue ingiurie, umiliazioni e minacce più blande si era poi passati a molteplici aggressioni fisiche – con schiaffi, calci e pugni – e a minacce di morte, alcune avvenute anche alla presenza delle figlie minorenni. Il tutto “motivato” dalla “gelosia smisurata dell’uomo (tra l’altro già condannato per omicidio e tentato omicidio e per quel motivo al tempo sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali), il quale controllava ossessivamente il telefono cellulare della vittima per verificare il contenuto delle chat, del registro chiamate e le conversazioni sui social network”.
Stando a quanto si apprende, “al culmine delle vessazioni, lo scorso giugno, la donna ha provato a manifestare l’intenzione di interrompere la relazione, ricevendo però solo nuovi insulti e percosse che la inducevano nuovamente al silenzio. La mattina del 16 dicembre 2023, dopo l’ennesima aggressione violenta subita nella notte, la signora, fermata per un semplice controllo, ha trovato finalmente il coraggio di chiedere aiuto al personale della Polizia di Stato, che quindi la scortava in ospedale e dava immediatamente inizio a tutti i controlli ed agli accertamenti necessari per l’incolumità sua e delle figlie”.
“Infine – conclude la nota della Questura – alla luce dei riscontri raccolti da personale della Polizia di Stato, il GIP presso il locale Tribunale, con ordinanza del 29.12.2023, su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini, ha disposto nei confronti del cittadino di origine albanese l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, eseguita in data 30.12.2023.