Cinque anni di carcere. E’ questa la pena che il tribunale di Brescia ha inflitto a una 67enne di origine piemontese – ex infermiera di casa a Gussago – accusata di aver finanziato dal settembre 2014 al luglio 2018 l’attività di mercenari che combattevano al fianco delle milizie filorusse (contro l’esercito ucraino) nel conflitto in Donbass. E, in particolare, di aver reclutato e inviato al fronte almeno tre combattenti nel 2015.
Quell’anno – secondo quanto ricostruito dagli investigatori – la donna, appassionata di armi, aveva costituito ben tre società a Londra che avevano come scopo quello di fornire “servizi di sicurezza nazionale e internazionale, antiterrorismo compreso” e ha dichiarato di essere in possesso di un tesserino da agente sotto copertura rilasciato dalla Nato di Bruxelles.
La 67enne, durante il processo, ha negato ogni addebito, sottolineando che non sarebbero mai stati trovati soldi che dimostrino un suo coinvolgimento nell’arruolamento. Ma i giudici hanno accolto in toto le richieste della pubblica accusa, inoltre hanno disposto l’invio degli atti in procura affinché i tre foreign fighter vengano indagati per falsa testimonianza.