Cinque anni di carcere. E’ la pena che la pubblica accusa ha chiesto per l’assistente ad personam accusata di maltrattamenti nei confronti della bimba con disabilità cognitiva che seguiva.
Il caso era scoppiato nell’aprile dello scorso anno, in seguito alle indagini dei carabinieri che avevano anche posizionato alcune telecamere nascoste nell’istituto. La piccola – secondo l’accusa – avrebbe riportato lesioni che sarebbero state provocate (“senza dubbio, come evidenziato dai filmati”) dall’assistente (pizzicotti, tirate di capelli, strattonamenti).
La donna ha nuovamente respinto tutte le accuse, affermando – tramite i suoi avvocati – che le lesioni sarebbero da attribuire ad altro. La sentenza è attesa per il 30 novembre.