Il problema del rinnovo dei passaporti, a Brescia, continua. Nonostante gli sforzi – significativi – della Questura, infatti, per i cittadini senza motivate ragioni d’urgenza (salute o viaggi già prenotati) rimane un’impresa titanica prenotare un appuntamento.
La Questura, come noto, fornisce alcuni appuntamenti “standard” caricati alle 8 in punto di ogni mattina e altri appuntamenti extra per le urgenze da richiedere via Pec. I numeri sono anche stati potenziati, ma la cronica carenza di organico – le cui responsabilità politiche stanno tutte in capo a Roma, evidentemente – impedisce di fatto di fornire agli utenti un servizio davvero efficiente e degno di un Paese occidentale.
Resta da capire, infatti, per quale motivo per un normale cittadino bresciano risulti quasi impossibile prendere un appuntamento per il rinnovo del passaporto, anche programmandolo a diversi mesi di distanza, se non ha urgenze. Non è forse un diritto? Così come non appare di immediata comprensione il fatto che gli appuntamenti per il distaccamento cittadino vengano caricati integralmente alle 8, vincolando gli utenti a un orario preciso e a pochi secondi di (spesso inutile) corsa al clic. Un rito che per ottenere soddisfazione deve ripetersi spesso decine di volte, come sperimentato da diversi utenti e – direttamente – dalla nostra redazione.
Anche stamane, poco dopo le 8 di oggi (martedì 12 settembre) – per la cronaca – tutti gli appuntamenti per la città erano esauriti. Alle 8.10, infatti, erano disponibili solo spazi utili solo per gli uffici di Darfo e Desenzano, a cui hanno accesso esclusivamente i residenti di quelle zone. La speranza è che il ministro Matteo Piantedosi comprenda la situazione e faccia qualcosa di concreto per risolverla: i parlamentari bresciani sono chiamati a fare la propria parte.