Tre bresciani – padre, madre e figlio – sono stati indagati con l’accusa di aver richiesto indebitamente i fondi europei per l’agricoltura.
Stando a quanto si apprende, il trio gestiva nel parmense un’azienda in difficoltà economic, ma il figlio si sarebbe messo a capo della stessa al fine di ottenere contributi Ue per l’avviamento dell’attività agricola giovanile e salvare con quel denaro l’impresa di famiglia.
Su disposizione della Procura di Brescia, i Carabinieri hanno posto sotto sequestro preventivo beni per 153mila euro, corrispondenti ai fondi che sarebbero stati ottenuti senza averne diritto.