Ben 670 milioni di euro. E’ questa la cifra che la Guardia di finanza di Brescia – su delega della Procura di Roma – ha sequestrato in mezza Italia ad alcune società nell’ambito di un’inchiesta sui contributi per il cosiddetto bonus facciate.
Le indagini, partite dalla leonessa, sono ricollegabili o comunque in apparenza affini a quelle che nelle scorse settimane hanno portato i colleghi veronesi al sequestro di 84 milioni a carico di alcuni soggetti. L’ipotesi, infatti, è che alcuni soggetti – attraverso società di comodo, prestanome, immobili inesistenti e altri stratagemmi – abbiamo avuto accesso indebito ai contributi statali. Da qui il sequestro urgente, per evitare che i crediti fossero portati in compensazione o ceduti a terzi.
Le accuse al sodalizio – a vario titolo – sono quelle di truffa, percezioni indebite a danno dello Stato, riciclaggio e autoriciclaggio. I sequestri hanno riguardato soggetti con base ad Avellino, Bologna, Bolzano, Frosinone, Isernia, Macerata, Napoli, Rimini, Roma, Salerno e Verona.