Striscioni di protesta contro l’aumento dei prezzi della mensa sono apparsi nei giorni scorsi davanti alle sedi dell’Università degli Studi di Brescia.
Il rincaro – secondo quanto comunicato dai rappresentanti degli studenti anche sui social – sarebbe stato approvato dal consiglio di amministrazione dell’Università. “Nonostante la nostra ferma e totale contrarietà e una intensa discussione – scrivono in una nota gli studenti – il Consiglio ha approvato l’aumento dei prezzi, respingendo sia la richiesta di non prevedere aumenti che due differenti proposte di aumenti più contenute.”
Da quanto si apprende un pranzo potrebbe costare agli studenti fino a quasi il 50% in più: una spesa che si tradurrebbe in circa 500 euro in più all’anno.
“Fortissimi aumenti sui pasti, i quali arrivano anche al 125% di incremento” vengono inoltre registrati per le professioni sanitarie, tema sul quale Il consiglio avrebbe dato mandato alla Governance di ritrattare le condizioni contrattuali con ASST, al fine di ottenere un risultato migliore, che sarà discusso nel prossimo Consiglio di Amministrazione. A ciò si aggiunge poi l’abolizione delle convenzioni con i servizi di ristorazione privati, un’ulteriore complicazione