La visita urologica consente di diagnosticare, escludere o monitorare un disturbo di carattere urologico, tra cui: incontinenza, infezioni e calcolosi delle vie urinarie, disturbi legati alle funzioni sessuali, neoplasie (tumori), infezioni genitali maschili e femminili, prostatiti (nell’uomo). In particolare, il tumore alla prostata è il più diagnosticato fra gli uomini più maturi, a partire dai 50 anni, rappresentando il 15% di tutti i tumori maschili.
I numeri del tumore alla prostata in Italia
Secondo le ultime analisi, rese note da un’analisi, pubblicata sulla rivista The Lancet a cura della Commissione sul cancro alla prostata in Italia, un uomo su otto dovrà fare i conti con un tumore alla prostata: soltanto nel 2023 si sono registrati 41.100 nuovi casi, al primo posto come cancro negli uomini. Si registra un incremento di nuovi casi l’anno nell’ultimo triennio del 14%. Erano infatti “solo” 36 mila nel 2020. Un risultato che potrebbe scoraggiare ma che, in parte, è dovuto all’aumento delle diagnosi: la cultura della prevenzione, prerogativa finora femminile, si sta di fatto diffondendo sempre di più anche tra gli uomini.
Dato del tutto positivo così come quello della sopravvivenza che, a 5 anni dalla diagnosi di un tumore alla prostata, arriva oggi al 91%.
Fra i giovani, dai 15 ai 40 anni circa, è il tumore del testicolo a essere il più diagnosticato, con 2.200 casi l’anno, in diminuzione rispetto agli anni passati. È una malattia che, se diagnosticata in fase iniziale, ha una percentuale di guarigione quasi del 100%.
L’importanza della prevenzione: il test del PSA
Sottoporsi a controlli urologici periodici permette la diagnosi precoce e quindi l’intervento tempestivo in caso di numerose patologie tumorali. In particolare, per scoprire le condizioni generali della prostata, uno dei migliori strumenti per una diagnosi è l’esame del PSA (Antigene Prostatico Specifico) da effettuare con un prelievo del sangue. In questo modo si può scoprire, tramite i valori, se la malattia si trova all’inizio e nelle fasi in cui si può intervenire in maniera più efficace e tempestiva.
I fattori di rischio
I principali fattori di rischio che predispongono all’insorgenza del tumore alla prostata sono:
- età;
- storia familiare;
- sedentarietà;
- fumo e alcol;
- dieta povera di frutta e verdura e ricca di grassi.
Quando fare un controllo urologico
La prima visita urologica dovrebbe essere effettuata dopo la pubertà, tra i 15 e i 17 anni, per valutare il corretto sviluppo dei genitali esterni maschili e dei caratteri sessuali secondari. In seguito, salvo diversa necessità e indicazione medica, la Società Italiana di Urologia, in accordo con la Società Europea di Urologia, consiglia di effettuare una visita urologica con esplorazione digito-rettale (DRE) dai 45-50 anni, contestualmente al dosaggio del PSA. Una particolare attenzione deve essere dedicata ai pazienti soggetti di sesso maschile con familiarità per carcinoma della prostata.
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