(a.t.) “Una vigliaccata”. Non usa mezzi termini il capogruppo leghista in Loggia Massimo Tacconi per definire il gesto di uno dei consiglieri del Carroccio in Loggia, che – alle elezioni provinciali di domenica – ha votato per un candidato diverso rispetto a quello indicato dal partito.
“Il nostro segretario provinciale ha fatto un ottimo lavoro”, spiega Tacconi, “la squadra ha vinto e abbiamo raggiunto l’obiettivo del ribaltone. Io poi”, continua, “ringrazio i rappresentanti dei Comuni della Provincia che mi hanno sostenuto, contribuendo alla mia elezione”. Ma in questo quadro rimane lo smacco del franco tiratore.
La certezza che qualcuno abbia tradito – sottolinea il capogruppo – c’è, perché al dunque è mancato un voto, finito probabilmente al sindaco di Bagnolo Cristina Almici (Fdi). Ma il nome del ribelle, trattandosi di voto segreto, non può essere indicato fuori di dubbi, anche se – precisa Tacconi – “ci possono essere presupposti che portano in una direzione”.
Quanto, invece, a possibili provvedimenti disciplinari Tacconi non si sbilancia: “Non spettano a me, saranno gli organismi competenti del partito a valutare la situazione”.
Possibili provvedimenti disciplinari nei confronti di una persona che si è espressa (solo in teoria) con…voto segreto ? Siamo alla farsa nella farsa, a conferma di cosa sia l’elezione di un fatiscente Consiglio provinciale nominato dai nominati. Quale credibilità, soprattutto, può avere questa Istituzione per i cittadini ? Bella domanda.