MOSTRAMI UNA MOSTRA/14. Magnum Photos, Santa Giulia vi aspetta…
di Enrica Recalcati Dopo McCurry, ecco le altre due mostre in Santa Giulia, vicine, dirimpettaie, giusto per aumentare il vostro appetito, ormai arrivato al riflesso di Pavlov. Il riflesso condizionato che accompagna la nostra visione, dove locchio non può che ammiccare ciò che la gola preannuncia prelibato.
La Magnum Photos è una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo. Fondata nel 1947 da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger, William Vandivert, Maria Eisner, Rita Vandivert.
Lo scopo è di proteggere il diritto d’autore in ambito fotografico e la trasparenza d’informazione. La tradizione di Magnum prevede che le immagini scattate rimangano di proprietà del fotografo Magnum e non delle riviste dove esse vengono pubblicate, permettendo all’autore di scegliere soggetti, temi e orientare la produzione, verso uno stile libero da vincoli.
I suoi rappresentanti crearono una struttura in cui non le riviste, ma i fotografi, fossero in grado di gestire la produzione e decidere dove, come e per chi lavorare. La libertà d’azione significava anche poter concedersi reportage di ampio respiro, più personali, in cui l’autore potesse raccontare meglio, di più e in profondità. Nessuno è uguale all’altro e la forza del gruppo nasce proprio dalla diversa creatività e dalle imprese individuali di ognuno. Grazie a questa politica incentrata sulla tutela del fotografo, sia legalmente che professionalmente, l’agenzia Magnum ha raccolto intorno a sé molti dei migliori professionisti. Diventare membri dell’agenzia Magnum non è cosa semplice.
Richiede la presentazione di un portfolio all’agenzia, che nella riunione annuale, deciderà se ammettere il fotografo ad un affiancamento di circa due anni con un fotografo membro, terminato il quale si acquisisce la carica di associato. Trascorsi ulteriori due anni, previo giudizio di un ulteriore portfolio, si diventa membri a tutti gli effetti, con il diritto di votare nelle annuali riunioni dell’agenzia. Magnum nasce con due sedi, a New York e Parigi, a cui in seguito si aggiungeranno Londra e Tokyo.
Nel 2006 a Innsbruck, vengono trovate un paio di casse polverose, che aperte, rivelano di custodire un vero tesoro: le immagini originali della prima mostra del gruppo Magnum, ossia Gesicht der Zeit/La faccia del tempo, proposta in cinque città austriache prima del 1956, anno erroneamente presunto per la prima mostra. Restano misteriosi i motivi del non ulteriore utilizzo delle fotografie per altri eventi.
Una documentazione inedita in Italia : ottantatré stampe vintage in bianco e nero di Henri Cartier Bresson, Marc Riboud, Inge Morath, Jean Marquis, Werner Bischof, Ernst Haas, Robert Capa e Erich Lessing.
Tema comune: lumanesimo fotografico; vengono ritratte persone nel loro ambiente quotidiano, per creare documenti autentici, atti a informare e migliorare lallora mondo contemporaneo.
In Magnums first ne ricordo alcune in particolare.
Le foto di Robert Capa, diverse da quelle dei reportage di guerra, tre foto scattate nel 1951 in Francia, mostrano un gruppo di popolani che danza, danno un messaggio di pace, dopo le brutture della recente guerra civile spagnola.
Henri Cartier-Bresson che con la sua Leica descrive i set cinematografici del regista Jean Renoir, di cui è stato assistente per alcuni anni.
Inge Morath, unica donna del gruppo originario, che ritrae magistralmente Londra, nei quartieri di Soho e Mayfair.
Erich Lessing denominato il fotografo della cultura, che durante loccupazione tedesca a Vienna, ritrae bambini viennesi nei loro semplici e scontati gesti quotidiani, per trasmettere un messaggio di serenità e buonismo.
Magnum la première fois invece, è la mostra che ha reso celebri i fotografi Magnum, quando lartista per la prima volta prende coscienza di valere, staccandosi dai maestri per intraprendere la sua strada, scrivendo un linguaggio personale.
Una mostra unica, 131 fotografie e 11 proiezioni in cui i 20 selezionatissimi autori Magnum riconoscono il momento magico e determinante del salto di qualità, evolvendosi in veri e autentici artisti. Si raccontano, descrivendo la loro sensazione, il momento in cui hanno percepito il cambiamento.
«La prima volta che le mie immagini hanno rivelato quello che avevo sempre desiderato in una foto: lemozione e lintimità», si descrive Christopher Anderson e leggendo mi commuovo.
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