Una legge attesa per valorizzare i sentieri, ma con poche risorse finanziarie, questa la sintesi degli interventi dei consiglieri del Gruppo regionale del Pd che stamattina hanno votato a favore della legge sulla Rete escursionistica della Lombardia, approvata allunanimità.
La rete escursionistica, o dei sentieri, rappresenta un patrimonio molto importante per la Lombardia, da tanti punti di vista: turistico, ambientale, paesaggistico, culturale e storico ha esordito Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd . Un patrimonio che sicuramente andava normato e che ora va valorizzato e fatto conoscere. Lunico neo è che arriviamo un po in ritardo rispetto ad altre regioni che hanno già legiferato. E sicuramente la norma finanziaria non è adeguata: le risorse allocate non sono sufficienti e il rischio è che occorrano 30 anni per riuscire a fare tutto quello che ci si è proposti.
Il collega Fabio Pizzul, anche capogruppo in VII Commissione Sport, referente per la legge, ha definito il provvedimento necessario, atteso, impegnativo, condiviso, rischioso. Necessario perché mette a sistema un patrimonio troppo spesso trascurato e di cui ora tutti dovremmo farci carico. Atteso soprattutto da chi per anni se ne è occupato, in termini di manutenzione, senza riconoscimenti istituzionali e queste attese ora non vanno deluse. Impegnativo perché è evidente la necessità di investire sui sentieri lombardi, ma se mancano risorse gli enti locali rischiano di entrare in difficoltà. Condiviso soprattutto nelle Commissioni attraverso le audizioni, lascolto e il dibattito. Rischioso perché con il catasto sapremo quelle che sono le condizioni dei nostri sentieri, spesso problematiche: quei 13mila chilometri percorribili versano per buona parte in cattive condizioni. Per questo chiediamo maggiori risorse
Critico lintervento del consigliere democratico Corrado Tomasi che, pur ritenendo necessaria la legge che ha anche cose buone, ha ravvisato il rischio di vedere relegato allultimo posto il territorio montano, quando dovrebbe stare al primo. Soprattutto nella distribuzione delle risorse. Anzi, avremo addirittura una diminuzione di fondi, già lamentata in passato da Tomasi nei confronti della montagna. E cosa che gli ha fatto dire che noi siamo uneccellenza, ma non in tutti i settori: basta passare il confine con il Trentino, per non parlare dellAlto Adige, per capire la differenza, e votare contro larticolo sulla norma finanziaria.
Non è stato approvato perciò lordine del giorno del Pd che chiedeva di allocare più risorse, ma quello che impegna la Giunta a permettere agli enti competenti una sostituzione graduale della segnaletica, assieme allemendamento che prevede che Regione Lombardia promuova il raggiungimento di accordi fra enti territorialmente competenti e i proprietari per tratti di percorsi di particolare interesse, ma, appunto, privati.
Condividiamo lo spirito, ma ci lascia parecchia preoccupazione linsufficienza di fondi ha concluso il capogruppo Enrico Brambilla . Di fatto la manutenzione ordinaria rischia di essere preventivata solo a lungo termine e a stagioni alterne. E rimane lamarezza perché effettivamente vi è una diversa ripartizione di risorse che vengono sottratte ad attività sviluppate a favore della montagna e ridistribuite a favore di altri territori. Ci auguriamo che già in assestamento venga fatta una correzione alla dotazione.