Tra ambientalisti e commercianti c’è chi sorride tra i baffi, parlando di contrappasso dantesco nei confronti di un’amministrazione comunale che ha permesso la realizzazione dell’ennesimo centro commerciale nel nome della promessa di grandi entrate tra oneri e imposte. Ma c’è anche chi è preoccupato due volte, perché la vicenda – oltre a favorire ancora la multinazionale svedese – rischia di provocare un pesante buco nelle casse comunali. E non solo di Roncadelle.
In ballo, infatti, c’è il conteggio dell’Imu relativa al centro commerciale Ikea – Elnòs, centro accatastato dai proprietari in una categoria tributariamente agevolata: la D invece che la C, in cui sono collocate diverse realtà concorrenti del Bresciano. Il risultato è che nelle casse comunali entreranno 500mila euro in meno su un bilancio complessivo di 7 milioni. Immediato il ricorso all’Agenzia delle entrate, ma per la risposta potrebbe volerci almneo un anno.
Ma Ikea la pensa diversamente. “In riferimento alle dichiarazioni del Comune di Roncadelle in merito al gettito IMU, ELNÒS Shopping precisa di avere ottenuto laccatastamento del proprio immobile dopo un confronto con i tecnici del Catasto che hanno certificato la correttezza della procedura con la sua approvazione”, si legge in una nota, “ELNÒS Shopping è a conoscenza delle difficoltà sul bilancio previsionale del Comune di Roncadelle, e auspica che il confronto con lAgenzia delle Entrate, il Ministero competente, il Catasto si risolva in maniera equa per tutte le parti coinvolte. Linvestimento di ELNÒS Shopping sul territorio in termini di recupero di unarea dismessa, posti di lavoro, indotto, oneri di urbanizzazione, realizzazione di infrastrutture e sostegno alle iniziative del Comune”, continua il comunicato, “è stato ingente; negli anni si è instaurato un rapporto di proficua collaborazione con il Comune di Roncadelle, il nostro insediamento commerciale versa nelle casse dellente quanto dovuto e consideriamo importante che questo si tramuti in concreti vantaggi per la cittadinanza”.