Centri commerciali, Rolfi (Lega): “Accolte le nostre proposte per tutela del territorio e commercio al dettaglio”

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“Stop a nuove strutture di vendita sulle aree agricole, parcheggi dei supermercati a disposizione della collettività, spazi riservati ai prodotti del territorio, compartecipazione dei Comuni limitrofi alle misure compensative.” Sono queste le richieste della Lega Nord accolte nel provvedimento, licenziato stamane dalla IV Commissione, che disciplina le autorizzazioni per le grandi strutture di vendita in Lombardia. “Si tratta dell’ultimo passaggio – afferma il Presidente della Commissione, il leghista Angelo Ciocca – di un percorso nato con la moratoria alla grande distribuzione voluta dal presidente Maroni e proseguito con la definizione, da parte del Consiglio, delle linee guida per lo sviluppo delle imprese del settore commerciale. Con questo provvedimento andiamo a definire nel dettaglio le varie forme di grande vendita organizzata, identificando così quelli che sono i centri commerciali tradizionali, i factory outlet e i parchi commerciali, caratterizzati dall’associazione in aree contigue di medie e grandi strutture di vendita. Rispetto alle misure compensative del passato una novità è data dall’introduzione dell’Area Vasta, che prevede che i vantaggi derivanti delle misure compensative (opere viarie, ristorni economici, etc) diventino appannaggio anche dei Comuni limitrofi in funzione delle dimensioni dell’insediamento.”

“Viene confermato – prosegue il vicecapogruppo del Carroccio, Fabio Rolfi – il divieto di costruire su aree agricole, stimolando invece l’eventuale insediamento su aree dismesse o da bonificare. Sempre su richiesta della Lega Nord è stata introdotta una serie di agevolazioni a favore di quei centri commerciali, ubicati in particolare nei centri storici, che mettano a disposizione della collettività i loro parcheggi, anche nelle ore di chiusura dell’attività. Su proposta del Carroccio inoltre le nuove strutture di vendita dovranno adeguatamente valorizzare i prodotti del territorio, in particolare quelli agroalimentari, ma anche quelli provenienti dall’artigianato, editoria e produzione musicale e culturale locale. Inoltre, per salvaguardare le tradizionali attività di vendita al dettaglio, saranno penalizzati i centri commerciali dotati di gallerie commerciali enormi cioè con una superficie superiore a quella della principale attività di vendita.”

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1 COMMENT

  1. Moratoria sui centri commerciali ? Aveva senso forse vent’anni fa, non oggi che sono più delle tabaccherie o dei bar. E poi, valorizzare i prodotti del territorio mentre siamo infestati e impestati da migliia di prodotti esteri contraffatti e taroccati di ogni genere anche in campo agroalimentare con un’inefficacia quasi totale dei controlli ? Finiamola di prenderci in giro, il tempo è scaduto, anche per il territorio e il commercio al dettaglio.

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