Intervengono, per chiarire gli aspetti che hanno portato al “Patto di cittadinanza” tra il Comune e le famiglie Sinti, il vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi e l’assessore ai Servizi sociali Giorgio Maione:
“Il patto che abbiamo raggiunto è conseguenza delle condizioni poste dal Comune per arrivare alla chiusura del campo entro la fine del 2011 e per trasferire i Sinti rimasti, dopo gli allontanamenti degli abusivi, nel CEA di Borgosatollo e in abitazioni private. Si è compiuto un passo importante nella direzione dell’attuazione del programma elettorale che prevede appunto la chiusura di tutti i campi nomadi in città. Dopo la chiusura, infatti, di quelli abusivi presenti a Brescia, come Amministrazione stiamo procedendo con lo smantellamento di quello abusivo di via Orzinuovi contestualmente alla ricollocazione dei Sinti, chiamati dal 2011 a sostenere le spese per le utenze consumate nonché per la mensa e il trasporto scolastico, all’interno di strutture residenziali abitative più consone per chi intende vivere in maniera regolare e sedentaria nella nostra città. A differenza, inoltre, di quanto riportato dalla stampa locale, il consigliere comunale Albini non ha avuto alcun ruolo di mediazione nella vicenda in quanto l’attività di confronto è stata condotta dall’Assessorato ai Servizi Sociali e dalla Polizia Locale di Brescia direttamente con le famiglie Sinti, accompagnate dalla Cgil. Questo è il risultato della volontà politica della nostra Amministrazione Comunale – concludono Rolfi e Maione – di porre fine una volta per tutte al problema dei campi nomadi.”