Ferrari e Girelli: basta discariche

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    Oggi, mercoledì 3 novembre 2010, in VI Commissione Ambiente, è proseguita la discussione sulla petizione di iniziativa popolare per il ritiro del progetto per la realizzazione, sul territorio di Montichiari, di un nuovo impianto di trattamento e recupero di rifiuti speciali contenenti amianto, oltre che di eventuali future discariche o nuovi impianti di trattamento e recupero di rifiuti speciali contenenti amianto, anche in fase di autorizzazione.

     

    Una discussione che il Pd vorrebbe serena ma ferma sulla valutazione di una situazione ormai al limite di ogni sostenibilità ambientale e sociale. Ma un dibattito che sia anche deciso sulle linee da intraprendere per ridare credibilità alle istituzioni nella loro aspirazione a governare i processi territoriali. A ribadirlo risolutamente è stato Gianbattista Ferrari, consigliere regionale del Pd, che, insieme al collega GianAntonio Girelli, ha così sintetizzato la situazione: “Il caso che stiamo affrontando è emblematico ed è necessario un ruolo forte della politica e dell’istituzione regionale. Abbiamo visto tutti il livello di compromissione del territorio e sappiamo che non sono sopportabili ulteriori programmi di uso e sfruttamento del suolo di queste dimensioni. Le discariche e gli impianti autorizzati e quelli in fase di procedimento autorizzativo rischiano di lasciare un’eredità pesante alle popolazioni locali e dobbiamo evitare in ogni modo che questo accada”.

     

    Per questo il Partito democratico ha avanzato già due settimane addietro la proposta di arrivare a un documento di raccomandazioni alla Giunta regionale per fermare i processi in corso ed evitare future richieste. “Spiace dover constatare – prosegue Ferrari – che i gruppi di maggioranza abbiano tentato di riportare il dibattito dentro una questione di paternità politica, proponendo una risoluzione senza nessun confronto con le opposizioni. Il risultato è un documento che non affronta fino in fondo i problemi e lascia inalterato lo scenario. Infatti, il documento della Lega non auspica nessun blocco delle autorizzazioni in corso, impegna a una non ben definita diversa interpretazione della normativa vigente e dà indicazioni solo nel caso venissero presentate nuove domande sul territorio di Montichiari”.

     

    “Sappiamo tutti che il tema non riguarda una eventuale interpretazione futura, ma lo stato attuale e quello in itinere, e che la discussione riguarda un territorio ampio che comprende quattro ambiti territoriali estrattivi su cui è indispensabile essere molto attenti. Per questo – conclude Ferrari – proporremo delle modifiche al documento che rispondano alle giuste rimostranze del territorio e che aiutino a ridargli respiro. Se verranno accettate, si farà un deciso passo avanti nell’intera vicenda, altrimenti sappiamo che il tutto sarà l’ennesimo tentativo di buttare fumo negli occhi e lasciare la situazione come prima. Non servono equilibrismi, dobbiamo saper dire pane al pane e vino al vino. La gente sa valutare chi è dalla parte delle comunità locali”.

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