L’accordo c’è e potrebbe ridefinire anche le questioni processuali. Lanfranco Cirillo – noto alle cronache nazionali come “l’architetto di Vladimir Putin” ha trovato, infatti, un accordo con l’Agenzia delle entrate per sanare i mancati versamenti nelle dichiarazioni dei redditi.
Stando a quanto noto, il Fisco aveva contestato all’imprenditore – che viveva tra la sua villa di Roncadelle e la Russia – di aver evaso circa 50 milioni di euro tra il 2013 e il 2019. Una situazione che gli era valsa le accuse di frode fiscale, contrabbando, riciclaggio ed esterovestizione. Ora Cirillo ha deciso di pagare per sbloccare i beni che gli erano stati sequestrati (141 milioni di euro tra immobili, opere d’arte e partecipazioni societarie), pur “senza ammettere alcuna responsabilità rispetto ai fatti che gli vengono contestati”.
Il pagamento – di cui non sono state rese note le cifre – dovrà avvenire entro marzo. Cirillo, che si trova ancora a Mosca, avrebbe deciso inoltre di rinunciare al “legittimo impedimento” che lo tratterebbe in Russia. In attesa di verificare la sua posizione e di sciogliere un’intricata vicenda legale che coinvolge anche i rapporti tra Stati, i giudici hanno deciso di rinviare il processo – che, secondo indiscrezioni, potrebbe anche concludersi con un patteggiamento – al 4 aprile 2024.