Tecnologia fotovoltaica: facciamo il punto sui pannelli solari

Il fotovoltaico è una tecnologia che permette di produrre energia elettrica in modo sostenibile, sfruttando la radiazione solare, e attualmente risulta sempre più diffusa in Italia. Come rilevato da Terna, infatti, nel 2022 sono stati installati 205.806 nuovi impianti, che hanno fatto registrare un aumento del 158% rispetto al 2021.

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Pannelli solari, foto generica da Pixabay

Il fotovoltaico è una tecnologia che permette di produrre energia elettrica in modo sostenibile, sfruttando la radiazione solare, e attualmente risulta sempre più diffusa in Italia. Come rilevato da Terna, infatti, nel 2022 sono stati installati 205.806 nuovi impianti, che hanno fatto registrare un aumento del 158% rispetto al 2021.

Un trend positivo che sta proseguendo anche nel 2023, come si evince dai dati parziali dei primi 5 mesi dell’anno diffusi ancora una volta dall’operatore di reti di trasmissione. In particolare, Terna ha registrato 111.929 nuovi impianti installati: si tratta di un incremento del 195% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Sia per numero che per potenza complessiva la taglia più diffusa è quella degli impianti fino a 12 kW, ossia i sistemi solari fotovoltaici utilizzati soprattutto in ambito residenziale.

Caratteristiche e vantaggi dei pannelli fotovoltaici usati in ambito residenziale

Alla base del funzionamento degli impianti fotovoltaici ci sono i pannelli solari, dato che sono proprio questi moduli a trasformare l’energia irradiata dal sole in elettricità. La conversione avviene per mezzo di apposite celle fotovoltaiche, che negli impianti di tipo residenziale generalmente sono in silicio policristallino oppure monocristallino.

I pannelli in silicio policristallino, poco usati al giorno d’oggi, forniscono un rendimento compreso tra il 16% e il 18% e assicurano una lunga durata, che si attesta sui 25 anni. In media, questi moduli hanno una potenza di circa 150-180 watt, quindi per un impianto da 3 kW servono all’incirca 16-20 moduli.

I pannelli in silicio monocristallino, invece, a pari durabilità si contraddistinguono per prestazioni nettamente superiori a quelle dei modelli policristallini, con un rendimento che infatti si attesta tra il 19% e il 21% e una potenza compresa fra 300 e 400 kW.

In base alla zona geografica e alle condizioni climatiche, un impianto con pannelli monocristallini da 3 kW può consentire di produrre annualmente fra i 3.000 e i 4.500 kWh di energia elettrica. Con un impianto da 6 kW, invece, è possibile ottenere in media circa 8.000 kWh di elettricità in un anno.

Proprio in virtù di queste peculiarità, attualmente le migliori realtà specializzate nell’installazione di impianti fotovoltaici propongono soluzioni con pannelli monocristallini. È il caso, per esempio, di Sorgenia, che nello specifico opta per i moduli Jinko Solar, realizzati con materiali ecocompatibili e riciclabili, dal rendimento elevato in qualsiasi condizione climatica.

Pannelli fotovoltaici innovativi: le potenzialità dei perovskiti di alogenuro metallico

Il silicio cristallino è al centro l’evoluzione della tecnologia fotovoltaica fin dagli anni 80, quando è subentrato al silicio amorfo, con cui venivano in precedenza realizzati pannelli costituiti da un unico film sottile di materiale, con un rendimento di appena il 6-10%.

Oggi naturalmente si stanno studiando anche nuove classi di materiali, tra cui una delle più promettenti sembra essere quella dei perovskiti di alogenuro metallico.

Come riportato dall’Almanacco online del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), si tratta di una classe ibrida che presenta alcune proprietà tipiche dei materiali inorganici come il silicio, tra cui la robustezza e un’elevata conducibilità termica, e delle caratteristiche tipiche dei materiali organici, come il peso ridotto e la semplicità di preparazione e deposizione.

Anche conosciuto come silicio liquido, questo materiale potrebbe arrivare a offrire, in futuro, un’alternativa al silicio cristallino per la realizzazione di pannelli solari fotovoltaici di nuova generazione ancora più performanti.

La sperimentazione, del resto, è sempre attiva proprio con l’obiettivo di individuare soluzioni che possano continuare a ridurre le dimensioni dei moduli così come migliorare l’efficienza e la sostenibilità degli impianti.

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