▼ Buona notizia: l’ibis eremita è tornato dopo anni nel Bresciano | LE IMMAGINI

"Vitorio" - una femmina di Ibis eremita (nata nello zoo di Rosegg nel 2014) - attraversate le Alpi, è giunta ieri in Val Camonica

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Vitorio, l'ibis eremita tornato nel Bresciano, foto da comunicato Wwf

“Vitorio” – una femmina di Ibis eremita (nata nello zoo di Rosegg nel 2014) – attraversate le Alpi, è giunta ieri in Val Camonica. Ha imparato a migrare grazie alla migrazione a guida umana e, nel 2016, è tornata per la prima volta nella zona riproduttiva di Kuchl, nel Salisburghese, ed ha iniziato a nidificare con successo nella primavera del 2017. Anche quest’anno si è riprodotta in Austria e con il partner Pino ha allevato 4 giovani ibis.

“Allertati dall’Associazione Waldrappteam, abbiamo subito informato i Carabinieri Forestale e il Corpo di Polizia Provinciale sulla presenza di Vitorio, un’ibis eremita oramai indipendente e capace di migrare dalle zone di riproduzione a quelle di svernamento invernale, che si era fermata nei pressi dell’abitato di Niardo, anche alla luce dell’uccisione qualche anno fa di un esemplare di ibis in Val Camonica”, racconta Antonio Delle Monache Coordinatore Guardie Wwf Lombardia.

Questa mattina i militari del Nucleo CC Forestale Breno si sono recati sul posto ed hanno trovato Vitorio che si alimentava in un prato, poco dopo l’ibis ha spiccato il volo verso sud. Gli ultimi dati GPS segnalano che Vitorio ha quasi raggiunto il Lago d’Iseo.

Estinto in Europa nel corso del XVII secolo, l’Ibis eremita (Geronticus eremita) sopravviveva in natura solo con una ridotta popolazione in Medio Oriente (ora estinta) e una popolazione in Marocco che tuttavia è composta da soli esemplari sedentari.

L’ambizioso e visionario progetto di reintroduzione dell’Ibis eremita in Europa inizia nei primi anni del 2000, grazie all’associazione austriaca Waldrappteam Conservation and Research ( www.waldrapp.eu/it/) , e mira a creare una popolazione autosufficiente della specie entro il 2028. Nei primi anni agli ibis eremita  veniva insegnato a migrare accompagnandoli con parapendii a motore e giunti quest’anno alla sedicesima migrazione a guida umana, molti esemplari hanno imparato a volare in modo indipendente sopra le Alpi, dai quartieri di nidificazione ai quartieri di svernamento (il principale presso l’Oasi WWF di Orbetello).

Gli ibis sono dotati di trasmettitore GPS e vengono monitorati quotidianamente; una delle principali minacce al progetto sono i frequenti abbattimenti illegali: le percentuale di perdite in italia dovute al bracconaggio è del 31%.

Nell’autunno del 2016 un esemplare venne ucciso a Pianborno e recuperato dalle Guardie WWF di Brescia.

L’Unione Europea sostiene con il fondo “LIFE20 Ibis Eremita” la reintroduzione della specie.

“Invitiamo i cittadini a prestare attenzione alla presenza di questi animali e le Associazioni venatorie bresciane ad informare i propri membri su questo progetto al fine di scongiurare uccisioni illegali; sono animali abbastanza confidenti che sono soliti zampettare nei prati stabili alla ricerca di insetti e sono facilmente distinguibili dalle specie cacciabili. Se le future generazioni potranno godere della presenza di questa specie sarà grazie a questo straordinaria iniziativa e all’impegno che ciascuno di noi metterà per salvare ogni singolo esemplare”.

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