Un percorso di circa 22 chilometri da Brescia a Villanuova sul Clisi con undici stazioni e doppio binario: è la proposta di una nuova metrotramvia veloce a trazione elettrica che potrebbe rivoluzionare il sistema di trasporto pubblico nella provincia bresciana nord-orientale, sino alle porte della Valsabbia.
Il progetto di prefattibilità dell’infrastruttura, realizzato in seguito ad un’analisi approfondita del territorio e che tiene conto dell’impatto ambientale dell’opera e della sua integrazione nell’esistente sistema di trasporto oltre che della funzionalità, è stato illustrato ieri a Palazzo Broletto dai responsabili Giulio Maternini e Benedetto Barabino, docenti dell’Università degli Studi di Brescia, alla presenza di amministratori dei comuni interessati, del presidente della Provincia Emanuele Moraschini, del presidente dell’Agenzia TPL di Brescia Giancarlo Gentilini e dei rappresentanti della Comunità Montana della Valle Sabbia, della Comunità del Garda e della Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano.
L’itinerario, coprendo un tracciato interamente in sede propria, ovvero senza alcuna interferenza con altri flussi di traffico, dovrebbe partire da Sant’Eufemia-Buffalora, nei pressi del capolinea della metropolitana dove verrebbe realizzato un parcheggio scambiatore, oltre che il deposito dei treni e l’officina per la manutenzione degli stessi. Seguendo quindi una direttiva nord-est la metrotramvia veloce passerebbe a Rezzato, Mazzano, Nuvolera, Nuvolento, Paitone, Prevalle, Muscoline, Gavardo e infine Villanuova. Nel dettaglio si tratta di un percorso di 21,81 chilometri: 11,18 km in rilevato, 2,56 km in trincea, 2,03 km in viadotto, 3 km in galleria artificiale e 3,04 km in galleria profonda. Le stazioni saranno 11: 5 in rilevato, 2 in trincea, 2 in viadotto e 2 in galleria artificiale. Secondo le prime ipotesi di calcolo servirebbero tra i 19 e i 40 minuti per percorrere il tracciato da un capolinea all’altro. Il tempo di percorrenza massimo prevede la sosta in ciascuna stazione: non si esclude la possibilità di inserire alcune corse dirette.
Non vi sono ancora indicazioni sul costo dell’opera – si parla di una spesa che può raggiungere il miliardo di euro – né tantomeno di un cronoprogramma, mentre si è già pensato ad un prolungamento verso Salò e verso la Valsabbia.
