Post sui social durante la campagna elettorale, Agcom “condanna” la Loggia

Nel concreto, Agcom contesta alla Loggia 27 post che non rispettano "il requisito della impersonalità" in quanto "compaiono i riferimenti personali al ViceSindaco del Comune di Brescia e di diversi rappresentanti della Giunta e consiglieri comunali"

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L’Agcom, l’autorità garante per le telecomunicazioni, bacchetta Palazzo Loggia per la gestione dei social durante la campagna elettorale. In accordo con quanto lamentato dalla minoranza (che aveva annunciato un esposto), infatti, l’authority ha rilevato un utilizzo fuori norma di Facebook e Instagram, condannando il Comune a “pubblicare sul sito web, sulla home page, entro un giorno dalla notifica del presente atto, e per la durata di quindici giorni, un messaggio, in cui si dovrà fare espresso riferimento al presente ordine, recante l’indicazione di non rispondenza delle seguenti pubblicazioni a quanto previsto dall’art. 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28”.
Nel concreto, Agcom contesta alla Loggia 27 post che non rispettano “il requisito della impersonalità” in quanto “compaiono i riferimenti personali al ViceSindaco del Comune di Brescia e di diversi rappresentanti della Giunta e consiglieri comunali, e parimenti sui post pubblicati sui canali social del Comune di Brescia sono presenti diverse fotografie ritraenti la persona del ViceSindaco, di diversi rappresentanti della Giunta e del Consiglio regionale in occasione della loro presenza a manifestazioni pubbliche, inaugurazioni, commemorazioni ed eventi culturali di varia natura”. Citazioni che non rispettano “il requisito della indispensabilità all’esercizio delle funzioni”.

IL COMUNICATO STAMPA DI ROLFI

L’Agcom ha certificato una serie sterminata di violazioni della norma sulla par condicio da parte del Comune di Brescia durante la campagna elettorale. Locandine con il logo del Comune, sito internet istituzionale, comunicati stampa, senza contare le pagine social: mezzi che dovrebbero essere a servizio di tutti i bresciani e che sono invece stati utilizzati in maniera spudorata per la campagna elettorale del centrosinistra. Un brutto precedente per la città.
L’autorità ha elencato 27 violazioni e obbliga il Comune di Brescia a pubblicare sul sito istituzionale l’elenco delle comunicazioni non rispondenti alla norma. È già la seconda volta che viene certificato l’uso improprio della comunicazione istituzionale da parte del centrosinistra in campagna elettorale. Era avvenuto anche nel 2018.
Si tratta di un aspetto che a elezioni concluse ha ormai poco valore sotto il profilo elettorale, ma che testimonia ancora una volta come la sinistra si senta padrona della città gestendo il potere nel proprio interesse prima che in quello dei bresciani. Sicuramente in questi cinque anni saremo occhio vigile e attento anche sotto questo profilo. Faremo una opposizione che non farà sconti a chi pensa che Palazzo Loggia sia una sede di partito e non la casa di tutti i cittadini.
Lo dichiara in una nota stampa il consigliere comunale e già candidato sindaco del centrodestra Fabio Rolfi.


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