La Corte di Cassazione ha confermato il sequestro da 8,6 milioni di euro a carico di un imprenditore bresciano pluripregiudicato per reati di natura fiscale e contro il patrimonio.
I sigilli ai suoi beni erano scattati nel maggio dello scorso anno: nelle disponibilità sue e di prestanome – stando a quanto ricostruito dagli investigatori – c’erano immobili di pregio (valore quattro milioni di euro), ma anche orologi di lusso, suppellettili e opere d’arte del valore di due milioni, oltre a denaro e investimenti per oltre due milioni e mezzo di euro.
Ma il tenore di vita del 62enne, secondo quanto accertato dalla Finanza, era sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati al Fisco (che pare ammontassero a solo 20mila euro nel 2020). Da qui il primo provvedimento, confermato dalla Corte suprema.