Non ci sono stati danni, ed è già una buona notizia. Ma la pioggia caduta nel pomeriggio di ieri e nella nottata in alcune località bresciane non è certo bastata a dissetare campi, giardini, terreni, laghi e fiumi.
Per comprenderlo non serve controllare i dati esatti delle precipitazioni, basta guardare verso il basso: già in mattinata, infatti, la terra era secca quasi ovunque. E per i prossimi giorni si prospetta ancora caldo torrido, con ben 22 città italiane da bollino rosso e due da bollino arancione: Milano e Brescia.
Nel frattempo, però, l’agricoltura continua a reclamare acqua per salvare i raccolti, i sindaci firmano ordinanze per limitare gli sprechi e i gestori di bacini e fiumi cercano di opporsi a nuove concessioni.
Per il lago d’Idro importante è l’aiuto arrivato dal Trentino, che permette di alimentare il Chiese senza prosciugare il bacino dell’Eridio. Ma il problema – se non dovesse piovere in maniera significativa – è soltanto rimandato di una decina di giorni: poi da Roma arriverà l’ordinanza che impone all’Idro di fornire più acqua. Meno complicata la situazione del Garda, che per ora continua a dissetare il fiume Po senza particolari polemiche. Anche qui, però, la “resistenza” non potrà essere eterna e si attendono piogge entro poche settimane per evitare danni all’ecosistema e problemi del deflusso.
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