Non c’è nessun allarme, anche perché siamo in presenza di una malattia con basso tasso di diffusione e di mortalità. Ma nell’ultima settimana, in Lombardia, sono raddoppiati i casi di contagio da vaiolo delle scimmie, virus che prende impropriamente il nome dal fatto che – dopo l’iniziale diffusione tra i roditori – ha contagiato anche primati ed esseri umani.
I casi della nostra Regione sono attualmente 35 (71 in Italia), contro i 16 di pochi giorni fa, e sono concentrati sopratutto nel capoluogo: 8 su 10 hanno meno di cinquant’anni. Al momento la provincia di Brescia è ferma a due casi accertati.
Il principale elemento di preoccupazione è legato al fatto che i nuovi contagi non riguardano più persone di ritorno da viaggi in Africa, segno che la malattia – se pure assolutamente sotto controllo – ha messo radici anche in Italia.
Il vaiolo delle scimmie, lo ricordiamo, presenta sintomi evidenti, a partire da eruzioni cutanee (pustole), che possono essere accompagnate da febbre, stanchezza e dolori. Uno dei principali veicoli di trasmissione sono i rapporti sessuali non protetti. Nella maggioranza dei casi si risolve in poche settimane, anche senza ricorso a cure particolari.
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